Giovedì 15 Marzo 2018

Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Parola del giorno
Èsodo 32,7-14; Salmo 105,19-23; Vangelo di Giovanni 5,31-47

Vangelo di Giovanni 5,31-47

In quel tempo Gesù disse ai Giudei: 31 «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. 32 C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
33 Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. 34 Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. 35 Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
36 Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 37 E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, 38 e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
39 Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. 40 Ma voi non volete venire a me per avere vita.
41 Io non ricevo gloria dagli uomini. 42 Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. 43 Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. 44 E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? 
45 Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. 46 Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. 47 Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?»

Proprio

Letteralmente è scritto: Io sono venuto nel nome del Padre mio, e non accogliete me; se un altro venisse nel nome proprio, quello ricevereste. Gli uomini accettano chi viene nel nome di se stesso, non nel nome del Padre, perché? Perché Gesù non è egocompatibile. L’ego respira ambizione, ha sete di dominio, si alimenta di controllo, si riposa nel possesso, si riproduce attraverso il seme dell’avidità. Gesù e il suo messaggio non sono assolutamente utili allo sviluppo e alla proliferazione dell’ego per questo motivo, l’ego che controlla la mente degli uomini elimina Gesù dalle proprie preferenze e attitudini. Qualsiasi realtà religiosa e devozionale che provenga da esperienza e intuizione umana, anche se evoluta e affascinante, è estremamente più egocompatibile di una sola Parola di Gesù. L’ego riconosce se stesso e solo se stesso, riconosce solo ciò che gli è proprio, e dunque tutto quello che viene da Dio, non essendo mai egocompatibile, lo rifiuta nella sua essenza, per principio. L’ego trasforma tutta la vita dell’uomo in una proprietà, perché in questo modo separa tutto dall’Unità, annulla in ciascuno l’unicità, disonora in tutto il pregio e la nobiltà.
L’umanità così ingannata dall’ego è assolutamente più predisposta ad accogliere e ad accettare culture, religioni, morali, devozioni, convinzioni, leggi, precetti, costituzioni che vengono dall’uomo, e dunque dal suo ego, piuttosto che un solo frammento del messaggio di Gesù, messaggio che Gesù stesso si premura di rivelare non venire da lui ma dal Padre suo. L’ego trasforma in ambizione tutto ciò che tocca e non ha limiti in quello che può compiere per garantirsi la gloria e il potere. Di una cosa sola l’ego si vergogna, si vergogna terribilmente e assolutamente di amare. L’ego parla di amore, canta l’amore, legifera in nome dell’amore, crea religioni per seguire l’amore, ma non riesce a generarne una sola scintilla. L’ego si esalta nel successo, si eccita nel dominio ma si vergogna dell’amore. Gesù esprime questo con parole chiarissime per la conoscenza e odiosissime per l’ego. Letteralmente dice: Come potrete voi credere, che ricevete gloria gli uni dagli altri,e la gloria quella dall’unico Dio non cercate? E aggiunge: Ma vi conoscol’amore di Dio non trattenete [greco: ècho] invoi stessi. Gli uomini egocompatibili si vergognano di amare e di essere amati, e non sanno trattenere in loro l’amore di Dio pieni come sono di gloria che ricevono gli uni dagli altri, pieni come sono di sete di applausi e pubblicità, prestigio e culto dell’immagine. Sono stati gli uomini egocompatibili che, guidati da Satana, hanno profuso impegno e dedizione a trasformare il messaggio di Gesù e Gesù stesso in una grigia favola per sciocchi, una proposta insopportabile e inaccettabile per il progresso civile, in una realtà opaca, sonnolenta, scolastica, in una proposta ammuffita e noiosa, in un messaggio sempre arretrato, inattuale, obsoleto, in un’ispirazione superata dall’inizio, lontana, impossibile, inutilizzabile. Gli uomini di religione egocompatibili, travisando il mandato di Gesù di andare in tutto il mondo ad annunciare il suo messaggio, sono occupatissimi a far entrare nel cristianesimo più gente possibile, ma non a far entrare il cristianesimo in più gente possibile. Fare proseliti cristiani nel mondo è suggestione dell’ego, contagiare con il vangelo l’umanità è ispirazione del Paraclito. Gli uomini di religione egocompatibili, che ricevono gloria gli uni dagli altri e che Gesù descrive dicendo: Ma vi conosco:non avete in voi l’amore di Dio, hanno spinto generazioni e generazioni di uomini e donne a entrare nel cristianesimo con la coercizione, la costrizione, l’obbligo, la paura, perfino con la violenza, perché questo era il sistema perfetto e più efficace per assicurare che in nessuno di quegli uomini e donne entrasse il cristianesimo, il vangelo e Gesù. Gesù non è egocompatibile, non porta e propone il proprio ego, ma la volontà e il desiderio del Padre, così come fa il Paraclito Spirito che, quando ispira l’uomo, lo fa con le parole e la potenza del messaggio di Gesù, al riguardo Gesù dice letteralmente: lo Spirito di verità […] non parlerà da sé ma quanto ascolterà parlerà e le cose venienti annuncerà a voi(Giovanni 16,13).

Pubblicazione "Gloria al Padre"

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