Mercoledì 14 Marzo 2018

Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Parola del giorno
Isaìa 49,8-15; Salmo 144,8-9.13c-14.17-18; Vangelo di Giovanni 5,17-30

Vangelo di Giovanni 5,17-30

In quel tempo Gesù disse ai Giudei: 17 «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». 18 Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
19 Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. 20 Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. 21 Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. 22 Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, 23 perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
24 In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
25 In verità, in verità io vi dico: viene l’ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. 26 Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, 27 e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. 28 Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce 29 e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. 30 Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Onore 

L’uomo che perde il suo rapporto armonioso con Dio, perde tutto. Perde il rapporto con se stesso, con gli altri, con la natura, con il cosmo. L’uomo che perde il suo rapporto armonioso con Dio, muore in tutti i sensi. I sepolcri della terra non sono pieni di morti, perché i figli di Dio sono immortali per natura, per opera creativa divina, ma sono pieni di morte, sono pieni del risultato di un rapporto scorretto dell’uomo con Dio, che è la morte e il morire. Nessun uomo può migliorare il suo rapporto con se stesso, con gli altri, con la natura, se non migliora il suo rapporto con Dio. Gesù ci indica precisamente come deve essere il nostro rapporto con Dio: perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.Chi non onora il Figlio,non onora il Padre che lo ha mandato. Gesù ci ispira ad avere un rapporto di amore e onore con Dio, ci invita a sentirci onorati pienamente e totalmente del suo amore, e a onorare pienamente e totalmente il suo amore. Ma che cos’è che rovina il nostro rapporto con Dio? Su cosa lavora Satana per rovinare il nostro rapporto con Dio? Come fa Satana a ridurre il nostro rapporto con Dio in un rapporto di paura, di disonore, di discredito e vergogna? Ci istiga alla sfida, alla rivolta con Dio, come ha fatto lui. Solo dopo un po’ di tempo che un uomo è in rivolta, in sfida con Dio, accede agli altri strati emozionali e mentali che lo portano a vergognarsi di Dio e a non portargli onore e rispetto. Il segno della decadenza di una civiltà è il suo senso di vergogna e discredito che prova nei confronti di Dio e della spiritualità. È questa sfida interiore mentale e spirituale contro Dio che alimenta tragicamente nel mondo il morire, la morte, la violenza, l’ingiustizia.
Non esiste nell’uomo l’avidità, se non nella misura in cui è presente nel cuore e nella mente la sfida contro Dio. Non esiste nell’uomo la sete di dominio e di possesso, se non nella misura in cui è presente nel cuore e nella mente la rivolta contro Dio. Non esiste nell’uomo la malattia, se non nella misura in cui sono presenti nel cuore e nella mente la sfida contro Dio. Non esistono panico psichico-emotivo e demenza, se non nella misura in cui è presente nel cuore e nella mente la sfida e la rivolta contro Dio. Non esistono gelosia, vanità, arroganza e presunzione nella vita dell’uomo, se non nella misura in cui sono presenti nel cuore e nella mente la sfida e la rivolta contro Dio. Come si inizia a porsi in rivolta contro Dio? Prima di tutto si inizia a dubitare del suo amore, e si inizia a pensare male di lui e a ritenerlo colpevole dei nostri guai o di ciò che ci manca. È così che inizia la rivolta. È così che inizia il desiderio di mettersi al posto di Dio, di sostituirsi a lui. È così che inizia il delirio di onnipotenza che fa pensare all’uomo di poter fare tutto da solo. Riguardo a questo delirio di onnipotenza, è quasi inaccettabile per la mente umana sentire come Gesù parla di sé e della sua relazione con il Padre. A un’umanità che si vergogna di Dio, che è in rivolta contro Dio, che vuole sostituirsi a Dio e pensa di poter fare da sola, Gesù rivela: In verità, in verità io vi dico:il Figlio da se stesso non può fare nulla,se non ciò che vede fare dal Padre.È in questa rivolta delirante e assurda che l’uomo inizia il proprio morire quotidiano. I sepolcri della terra non sono pieni di morti ma di rivolta contro Dio, di morte e di morire. La morte non appartiene all’uomo e non è stata creata da Dio e Gesù ci assicura che la morte non ha e non avrà mai nessun potere sull’uomo, ma avrà potere sull’uomo che si pone in sfida con Dio, avrà potere su di lui il morire senza morte, che è l’inferno. L’inferno di Satana è continuare a morire senza morire e senza mai conoscere la morte. Gesù lo ricorda chiaramente: Non meravigliatevi di questo:viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno,quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.

Pubblicazione "Gloria al Padre"

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