Domenica 17 Dicembre 2017

Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Parola del giorno
Isaìa 61,1-2.10-11; Salmo: Vangelo di Luca 1,46-50.53-54; Prima lettera ai Tessalonicési 5,16-24; Vangelo di Giovanni 1,6-8.19-28

Vangelo di Giovanni 1,6-8.19-28

6 Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
7 Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8 Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
19 Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?» 20 Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». 21 Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?» «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?» «No», rispose. 22 Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?» 23 Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto:
Rendete diritta la via del Signore,

come disse il profeta Isaìa».
24 Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. 25 Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?» 26 Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27 colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
28 Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Arriva la luce

Nel vangelo c’è scritto tutto, ma proprio tutto quello che l’umanità deve sapere per la propria evoluzione verso l’amore e verso Dio. Nei secoli abbiamo letto questo libro attraverso gli occhiali filtrati dalle abitudini mentali e morali, dalle convinzioni teologiche e religiose e, in questo modo, il vangelo è rimasto muto nella sua essenza, non è riuscito a ispirare all’umanità il mutamento, la vera metànoia evolutiva. Nel vangelo c’è scritto tutto quello che c’è da sapere, ma è chiaro che, se viene letto e interpretato dalle gerarchie e dalle istituzioni, come potranno queste lasciarlo libero di dire esattamente quello che deve dire nel caso andasse contro i loro stessi interessi e convinzioni? Se si usa il vangelo interpretandolo a vantaggio delle convinzioni e degli interessi del sistema, piegandolo a seconda della nostra struttura mentale, delle nostre conoscenze, è evidente che il vangelo non riesce a dire quello che vuole e a rivelare ai popoli il suo divino potenziale ispiratore e innovatore.
In questa pagina Giovanni Immergitore si pone come testimone della luce, testimone della luce del mondo che sta arrivando, annuncia l’entrata della luce sulla terra. È facile e immediato a questo punto interpretare Gesù come la luce del mondo nel senso allegorico, sapienziale, concependo Gesù come un punto di luce e di illuminazione teologico, spirituale, mistico. Da questa interpretazione deriva in modo consequenziale il tipo di annuncio, di evangelizzazione, di teologia, di ritualità, di rapporto con Gesù. Quando Giovanni l’Immergitore annuncia Gesù come la luce, intende ben altro, intende quello che Giovanni evangelista espliciterà nel primo capitolo del suo vangelo. Il vangelo intende farci conoscere Gesù come luce del mondo nel senso che lui è la luce, l’essenza stessa della luce che tutto ha creato e tiene in vita con la sua vibrazione divina. Il vangelo annuncia che Gesù non è il profeta, l’illuminato, il santo, ma la luce stessa che tiene divinamente in vibrazione vitale e armoniosa tutto ciò che esiste e vive. Gesù con la sua luce tiene in amorosa vibrazione tutto, completamente tutto ciò che esiste e nulla può esistere senza la sua vibrazione. Nemmeno le pietre e i sassi possono essere lontani dall’amorosa e pacificante vibrazione della sua luce. Pianeti, stelle, miliardi e miliardi di galassie e mondi abitati e vissuti dalle più straordinarie forme di vita, tutto vibra di vita se vibra della sua luce.
Se Gesù viene colto per quello che dice il vangelo, allora viene conosciuto e capito per quello che è veramente, ed è ovvio che in modo consequenziale può nascere un nuovo annuncio, una nuova evangelizzazione, un diverso cammino teologico, liturgico, e una nuova relazione con lui. Il volto splendente della chiesa di Gesù può rinascere da ciò che realmente è scritto nel vangelo, senza tradirlo con interpretazioni che, in cattiva o buona fede, non avvicinano Gesù ai popoli ma lo rispediscono lontano nelle sfere celesti e inconoscibili del suo mistero, rendendolo inutile e inutilizzabile per il vero bene dell’umanità.

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