Almeno il mantello
Niente esami clinici, risonanze e prelievi, nessun consulto tra medici, nemmeno un minuto in ospedale, nessuna prescrizione medica, nessun laboratorio chimico, niente anestesia, niente terapia e riabilitazione, niente farmaci e bendaggi, niente di tutto questo per guarire nei giorni della Sua presenza tra noi. Davanti a Gesù tutti gli ammalati guariscono all’istante e completamente e, per chi non riesce a capitargli davanti, perché troppa è la calca della gente, gli basta solo toccare o sfiorare il suo mantello, per guarire da ogni infermità e malattia. Così semplice, diretto, gratuito, pulito, potente, indiscutibile, reale, evidente. Così bello.
Per noi uomini invece è tutto così complicato, farraginoso, indefinito, limitato, pieno di ostacoli anche dove non ci sono, come la camminata di Pietro sulle acque. Ma perché? Perché fino al momento in cui Pietro si fida di Gesù, non è più un peso di pietra sull’acqua ma è leggero spirito, pur rimanendo un uomo. Quando Pietro smette di fidarsi di Gesù, smette di usarlo e viverlo come il suo tutto e il suo sempre; quando lascia la fiducia totale e l’amore e inizia a pensare e a volere il controllo, allora la paura lo afferra da dentro e lo trascina giù, dove tutto è difficile, complicato, agitato, sospeso. È allora che Pietro torna a essere la pietra di sempre nelle acque di sempre. È uno degli errori più colossali nel leggere e interpretare il vangelo. Gesù, nell’invitare Pietro a raggiungerlo camminando sulle acque, ha voluto solo in parte mostrare la propria potenza e compiere un segno prodigioso per convincere tutti della sua divinità. Ma non è tutto, e nemmeno la cosa più importante. Quando Gesù compie i segni prodigiosi, i miracoli, le guarigioni, la moltiplicazione dei pani, le risurrezioni, lo fa principalmente per mostrarci a che livello di evoluzione spirituale ed esistenziale potremmo vivere tutti noi, tutti i giorni della vita, se seguissimo con cuore amante le procedure evangeliche. Gesù guarisce la gente non solo per dirci Io sono Dio, ma soprattutto per dirci voi siete figli di Dio e questo potete fare se rimanete nel mio amore e seguite la Parola. La fede, la fede vera, la fiducia in Gesù e l’amore per la potenza delle sue procedure evangeliche potrebbero dare uno slancio evolutivo inaudito e straordinario alla nostra storia umana, in ogni dimensione del vivere. Quando l’uomo comprenderà che Gesù non è venuto per fondare una religione, ma per rendere tutto più facile, efficace, bello, salubre, armonioso, pieno di vita e di benessere su questa terra, secondo la volontà del Padre suo e nostro, assisteremo a un meraviglioso e commovente risveglio dell’umanità.
Se non decidiamo di fare di Gesù il centro della nostra vita per fede, per amore, condivisione e adesione, dovremmo almeno seguirlo per furbizia e astuzia. Almeno per furbizia e astuzia le scienze umane, i governi, le culture potrebbero attaccarsi al mantello di Gesù o cercare di sfiorarlo nell’ascolto della sua Parola, per semplificare e migliorare la vita su questa terra. Almeno per furbizia e astuzia, solo afferrare il lembo del mantello.
Per un verso, nei tempi di Gesù, la gente, la povera, normale, indaffarata e ingannata gente di tutti i giorni e di tutte le strade, accorrendo a Gesù per farsi guarire, ha sempre dimostrato più fede, amore, astuzia e furbizia di tutti i dirigenti del popolo e dei sacerdoti del tempio messi insieme, che non sono mai accorsi a Gesù per farsi guarire dalle loro malattie, ma solo per criticarlo e accusarlo. Quando l’arroganza rimane tale, anche sbattendo il naso contro l’evidenza, si trasforma in perfetta stupidità.