Martedì 13 Giugno 2017

Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Parola del giorno
Seconda lettera ai Corìnzi 1,18-22; Salmo 118,129-133.135; Vangelo di Matteo 5,13-16

Vangelo di Matteo 5,13-16

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 13 «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
14 Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, 15 né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.
16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

Sale

La quercia non può diventare un faggio, la balena non può comportarsi come una sardina, il gallo non può cantare come un merlo. In natura tutto vive, si muove secondo una scrittura precisa, dettagliata, assolutamente autorevole, una scrittura incisa nel DNA, nelle molecole e negli atomi di energia di tutto ciò che esiste. Ciò che si riscontra in modo evidente è che questa scrittura è perfettamente coerente nella peculiarità dell’unità e nella complessità del tutto e, senza possibilità di errore, manifesta di appartenere a un progetto unitario estremamente più esteso nel tempo e nello spazio di quanto qualsiasi mente umana possa immaginare. Ogni realtà, ogni vita nell’universo vive in regale armonia, in continua evoluzione, in perfetta autonomia e in perfetta interdipendenza leggendo in sé e nel tutto, senza errore e senza discutere, ciò che è già stato scritto.
A causa della libertà e dello stato di consapevolezza concessi da Dio all’uomo, l’uomo è l’unico essere vivente della terra che può non leggere, che può tradire quello che gli è stato scritto dentro, quello che lui è. L’uomo è l’unico essere sulla terra che può rinnegare la sua scrittura divina per diventare ciò che non è. Il grande errore che ha commesso l’uomo, e che sta comportando tanta sofferenza e confusione, infelicità e disarmonie di ogni genere all’umanità tutta, è narrato in Genesi quando si racconta del frutto che Adamo ed Eva non dovevano mangiare. La possente, continuativa, perenne, instancabile tentazione di Satana nei confronti dell’uomo è quella di indurre l’uomo a pensare e a credere che a lui, per il dono dell’intelligenza che gli è stato donato da Dio, non sia indispensabile imparare a leggere la vita, ma che anzi lui sia libero di scriverla. L’errore più grande dell’uomo è di non aver ancora capito che non essendo Dio non è in grado, non ha le potenzialità, non ha le competenze per scrivere la vita, ma solo per leggerla. L’uomo non può scrivere le regole, le istruzioni per l’uso della vita, ma solo – si fa per dire solo – leggerle e realizzarle per la propria gioia e felicità.
Tutto il tempo che l’umanità ha passato nella storia a scrivere e a riscrivere la vita e le regole dell’esistenza è tempo donato all’infelicità, all’involuzione, alla paura, alla tristezza e alla morte. L’uomo che passa la vita a riscrivere la vita, a riscriverne le regole, le istruzioni per l’uso, è un uomo stupido, pericoloso, arrogante, inaffidabile. Ogni volta che una filosofia, una scienza, un’ideologia, una religione, una cultura, una costituzione, uno stato scrive e riscrive la propria visione della vita, del giusto e dello sbagliato, del reale e dell’irreale, di ciò che conta e non conta, l’uomo mostra il mancato uso della più elementare intelligenza, la propria letale arroganza, la propria perversa visione di se stesso e dell’esistenza. Ogni scrittura umana è un falso, è un’oscenità, un veleno intellettuale, perché, senza ombra di dubbio, è una scrittura fatta secondo opinioni, convinzioni, convenzioni e interessi del tutto umani e, per quanto sinceri, sempre lontani e slegati dalla visione dell’Uno e del Tutto. Fermare il corso di un fiume e disintegrare tutta la vita legata al corso delle sue acque è scrivere, non è leggere. Non usare l’energia del sole è scrivere, non è leggere. Curare le malattie uccidendo le cellule, massacrando i corpi, avvelenando le molecole con la chimica, è scrivere, non è leggere. Viaggiare inquinando l’aria, coltivare devastando gli ecosistemi e avvelenando le falde acquifere, è scrivere, non è leggere. Recintare la terra, trasformare le risorse del mondo, a disposizione dell’uomo per il benessere e la ricchezza di tutti, in proprietà privata, brevettare i principi attivi delle erbe e delle piante, è scrivere, non è leggere. Rendere schiavi gli uomini e sottometterli per i propri interessi e vantaggi è scrivere, non è leggere. La nuova umanità che sorgerà dalle ceneri di questa sarà un’umanità semplicemente intelligente e per questo molto, molto evoluta spiritualmente, sarà un’umanità che non perderà più un solo secondo a scrivere la vita, ma si immergerà, completamente e umilmente, nella lettura della vita e del meraviglioso mondo in cui vive. Quando l’uomo scrive e riscrive la vita, non usa più l’intelligenza, perciò diventa stupido, insipiente, senza gusto e, purtroppo – questa è la conseguenza peggiore – diventa inutile, anzi controproducente per la vita e per l’evoluzione. L’uomo che scrive e non legge è un uomo reso cieco dalla sua arroganza, reso sordo dalla sua presunzione, che affoga miseramente nell’immensa distesa di sabbie mobili create dallo sterco dei propri pregiudizi.
Gesù afferma – riguardo a questa tentazione del Maligno – che i suoi amici e discepoli, proprio perché ascoltano e cercano di vivere la sua Parola, sono di fatto, per essenza spirituale, sale della terra e luce del mondo. Amare Gesù e seguire il vangelo significa aver rinunciato per sempre a trovare soluzioni e prospettive per la vita e per il vero benessere delle persone scrivendo e riscrivendo la vita, scegliendo invece, con indeformabile determinazione, di immergersi nella lettura, nella lettura approfondita di ciò che Dio ci ha dato e di come ce lo ha dato e ce lo dona in ogni instante. Ecco cosa intende Gesù quando dice: Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che a essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.
Essere sale della terra significa essere intelligenti, essere luce del mondo significa essere sapienti: intelligenza e sapienza che si ottengono solo e unicamente leggendo la vita, non riscrivendola, intelligenza e sapienza che permettono a colui che non scrive ma legge la vita di rendersi conto appieno del disegno di Dio, di magnificare la sua grandezza, di rendere gloria con opere di amore e di bellezza al nome di Dio.

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