Mercoledì 24 Maggio 2017

Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 17,15.22-18,1; Salmo 148,1-2.11-14; Vangelo di Giovanni 16,12-15

Vangelo di Giovanni 16,12-15

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: 12 «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Radici

Può un ramo portare frutto, separato dal suo tronco? Può un tronco distribuire energia ai rami, separato dalle sue radici? Può un raggio portare luce e calore, separato dal suo sole? Senza unità non c’è generazione né trasmissione di energia. Ogni albero fiorito esprime se stesso ma, nel farlo, celebra e canta Colui a cui è collegato fin dall’atto creativo; glorifica Colui che l’ha creato e parla parole di meraviglia non sue, parole che a sua volta ha ricevuto dall’Assoluto per celebrare l’Assoluto. Anche la lingua non può emettere parole che l’orecchio non ha mai udito, né la gola può emettere suoni che il timpano non ha mai sentito. Non si può emettere ciò che non si è udito. In qualsiasi caso esprimiamo ciò che abbiamo udito e sentito, sempre. In ogni espressione, gesto, atteggiamento, azione e parola, ci si esprime collegati alla sorgente divina del nostro essere, uniti al suono e alla potenza della Parola di Colui che tutto ha creato, ottenendo due splendidi risultati: glorificare il nome di Dio e saper esprimere finalmente se stessi. L’alternativa è esprimersi collegati all’arida sorgente umana delle aspettative altrui, uniti al suono e al vuoto drammatico e ingannevole delle parole degli uomini, ottenendo due devastanti risultati: glorificare il nostro ego o quello degli altri e, a causa della separazione con l’Unità divina, auto-impedirci totalmente di esprimere il più piccolo frammento di noi stessi.
Dice il testo letteralmente: Lo Spirito di verità precederà voi nella verità tutta, non infatti canterà da se stesso. È straordinario come nelle più alte sfere dell’esistere, nel mondo di Dio, nella Trinità divina, lo Spirito, che ha il compito di precederci e guidarci alla verità, quella tutta, quella intera, non parla, anzi, non canta da se stesso, ma prende dalle parole e dal cuore di Gesù, come Gesù prende dalle parole e dal cuore del Padre. Nel mondo di Dio tutto scaturisce dall’unità e dalla condivisione. Anche il diavolo, il divisore, se vuole essere forte ed efficace nella sua lotta contro la luce deve necessariamente essere unito in se stesso e con tutte le entità sataniche. Colui che ci tenta per tutta l’esistenza alla divisione e alla separazione da Dio, da noi stessi e dagli altri, è sempre perfettamente unito a se stesso e a tutti i suoi servitori. È difficile concepirlo per la mente umana ma, nel regno di Satana, non esistono defezioni, tradimenti, calunnie, negligenze, divisioni e separazioni, conflitti.
Esprimere e vivere qualsiasi cosa scollegati dalla sorgente, divisi dall’origine stessa del nostro essere, è il modo più sicuro per non esprimere mai noi stessi, ed è il modo più sicuro per esprimere solo e unicamente il vuoto e la stupidità degli altri. Splendido esempio di questa procedura divina, che è legge dominante di ogni forma di vita e di comunicazione, è Gesù che, nel momento della tentazione, nel deserto, non risponde alle provocazioni di Satana con parole proprie – e di certo non gli mancavano argomenti e sapienza –, ma risponde con le Parole della Parola, la Parola di Dio suo Padre. Esempio inequivocabile di come funziona la comunicazione a tutti i livelli visibili e invisibili.
Se non si rimane integralmente uniti alla propria sorgente, non si può sperimentare e usufruire di nessun tipo di energia. Quando comprenderemo questa legge dell’unità, se sceglieremo di rimanere collegati e uniti a Gesù nelle profondità del nostro cuore, ognuno di noi, in ogni istante della vita, non dovrà mai più preoccuparsi di ciò che è già accaduto e tanto meno di ciò che accadrà. Ispirare l’uomo a questa unità interiore con la sua sorgente è la vera missione evangelica. Ravvivare ogni secondo la consapevolezza della nostra origine divina, infiammare l’anima di amore per l’origine stessa del nostro essere, è l’unico vero compito di ogni giorno. Da questa consapevolezza usciranno parole, scelte e azioni che renderanno gloria a Dio e non all’ego, e sapranno esprime l’originalità, i doni, la grazia, la bellezza, l’unicità, il fascino del nostro essere e del nostro cuore.
Dopo aver abbandonato per lungo tempo la sua Paterna sorgente e la sua figliolanza divina nelle mani del Divisore, un giorno l’uomo sarà così diviso in se stesso, vivrà una tale separazione che abbandonerà perfino l’uso della forza e della violenza, abbandonerà la divisione e il conflitto, l’ambizione predatrice, il desiderio distruttore e vendicativo, semplicemente perché non avrà più l’energia, non avrà più energia per nulla nemmeno per distruggersi e odiarsi. Allora e solo allora l’uomo potrà essere divorato dal Maligno.  
La nuova umanità non potrà rinascere da un’umanità stanca di violenza, ma da un’umanità che riprenderà consapevolezza della propria divina e amorosa origine e, ripiena di energia, luce spirituale e sale intellettuale, deciderà di essere ancella della vita e mai più della morte. 

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