Venerdì 7 aprile 2023

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Symphonein Celebriamo la Pasqua 2023

L’esperienza intima o comunitaria della preghiera e della lode a Dio è un’esperienza del cuore e dello spirito. Ogni ripresa audio-video, e la relativa trasmissione pubblica o privata, ne tradisce profondamente il valore, ne snatura il senso, ne annulla l’efficacia. Durante Symphonein, nel sito di People in Praise non avrà luogo alcun evento online, né alcuna trasmissione in streaming.
Qualsiasi altra esperienza analoga, organizzata da chiunque e riferita a People in Praise, o che comunque utilizza il materiale di People in Praise, dovrà attenersi a quanto sopra.

 

Venerdì 7 aprile 2023, ore 17:00
Passione del Signore

Indicazioni sul metodo
Scegliamo un ambiente raccolto.

Se possibile, esponiamo un’immagine della Sindone da illuminare con tre candele, sulla quale raccogliere morbidamente lo sguardo.
Facciamo precedere alla preghiera alcuni istanti di silenzio e di raccoglimento.
Può essere molto utile sincronizzarsi sul proprio respiro.
Viviamo le diverse parti della preghiera con calma e tranquillità, senza ansia né fretta.
La fretta è nemica della preghiera e dell’unione con Dio.
 


Traccia per la preghiera

Guida:    Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti:      Amen.
Guida:    Benediciamo Dio, origine e fonte di ogni bene.
Tutti:      Amen.

Ripetiamo la seguente invocazione molto lentamente, quasi sottovoce, per qualche minuto, per poi concluderla con tre Gloria al Padre.

Tutti:    Spirito Santo Paraclito, Consolatore e Difensore,
            guida e ispira la nostra preghiera. Amen.

            Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
            com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli.
            Amen. (tre volte)

Dio mio Dio mio (versione 2012)

Salmo 21,8-9.17-18.19-20.23-24

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

8 Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
9 «Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!»

17 Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
18 Posso contare tutte le mie ossa.

19 Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
20 Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.

23 Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
24 Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d'Israele.

Perdonaci Signore

Salmo 50,3-6b.12-14.17

Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

3 Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
4 Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

5 Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
6 Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

12 Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
13 Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

14 Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
17 Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

 

Segue la lettura dal Libro del profeta Isaìa da parte di un lettore; la lettura sia eseguita tranquillamente, senza fretta, facendo risuonare sia le parole che il senso del testo.

Libro del profeta Isaìa 52,13 - 53,12

13 Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente.
14 Come molti si stupirono di lui - tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo -, 15 così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
53,1 Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? 2 È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere.
3 Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
4 Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. 5 Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
6 Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. 7 Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca.
8 Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. 9 Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca.
10 Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. 11 Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità.
12 Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli.

Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.

 

Nelle tue mani o Padre

Salmo 30,2.6.12-13.15-17.25

Nelle tue mani, o Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito,
nelle tue mani consegno il mio spirito, o Padre, o Padre.

2 In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
6 Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

12 Sono il rifiuto dei miei nemici
e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
13 Sono come un morto, lontano dal cuore;
sono come un coccio da gettare.

15 Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
16 i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.

17 Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
25 Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che confidate nel Signore.

 

Momento di silenzio.

Segue la lettura del vangelo da parte di un lettore; la lettura sia eseguita tranquillamente, senza fretta, facendo risuonare sia le parole che il senso del testo.

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni 18,1 - 19,42

In quel tempo, 1 Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. 2 Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. 3 Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. 4 Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?» 5 Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!» Vi era con loro anche Giuda, il traditore. 6 Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra.
7 Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?» Risposero: «Gesù, il Nazareno». 8 Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», 9 perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». 10 Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 11 Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?»
12 Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono 13 e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. 14 Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».
15 Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. 16 Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. 17 E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?» Egli rispose: «Non lo sono». 18 Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
19 Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. 20 Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. 21 Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». 22 Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?» 23 Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» 24 Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.
25 Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?» Egli lo negò e disse: «Non lo sono». 26 Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?» 27 Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
28 Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. 29 Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». 30 Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». 31 Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!» Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». 32 Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
33 Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?» 34 Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?» 35 Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?» 36 Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 37 Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?» Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». 38 Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?»
E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. 39 Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?» 40 Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!» Barabba era un brigante.
19,1 Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. 2 E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. 3 Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!» E gli davano schiaffi.
4 Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». 5 Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!»
6 Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!» Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». 7 Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
8 All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. 9 Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?» Ma Gesù non gli diede risposta. 10 Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?» 11 Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».
12 Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». 13 Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 14 Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!» 15 Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!» Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?» Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». 16 Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Essi presero Gesù 17 ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, 18 dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. 19 Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». 20 Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 21 I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». 22 Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».
23 I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato - e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. 24 Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: “Si sono divisi tra loro le mie vesti
 e sulla mia tunica hanno gettato la sorte”.

E i soldati fecero così.
25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26 Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!» 27 Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!» E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
28 Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». 29 Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30 Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!» E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
31 Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32 Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 33 Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34 ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
35 Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36 Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: “Non gli sarà spezzato alcun osso”. 37 E un altro passo della Scrittura dice ancora: “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”.
38 Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 39 Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. 40 Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. 41 Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. 42 Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

Parola del Signore.
Lode a te, o Cristo.

 

Segue la lettura della riflessione da parte di un lettore.

Il Re

Durante il processo Pilato il governatore romano, servo dell’impero, chiede a Gesù: Sei tu il re dei Giudei? Gesù risponde: Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù. Pilato incalza: Dunque tu sei re? Gesù risponde: Tu lo dici: io sono re. Pilato si rivolge ai dirigenti del popolo e chiede: Volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei? I dirigenti del popolo gridano: Non costui, ma Barabba! Barabba era un brigante.
I soldati, le forze dell’ordine, i servi dello stato e dell’istituzione di allora, intrecciano una corona di spine, e la premono a forza sul capo di Gesù e gli mettono addosso un mantello di porpora per umiliarlo e deriderlo. Poi si avvicinano a Gesù e gli dicono: Salve, re dei Giudei! E gli danno schiaffi.
Ad un certo punto del processo, Pilato il governatore cerca di mettere in libertà Gesù. Ma i dirigenti del popolo e i capi dei sacerdoti gridano: Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare. Pilato presenta così Gesù ai dirigenti del popolo e ai capi dei sacerdoti: Ecco il vostro re! Ma quelli gridano: Via! Via! Crocifiggilo! Pilato insiste: Metterò in croce il vostro re? Risposero i capi dei sacerdoti: Non abbiamo altro re che Cesare. Allora Pilato lo consegna ai capi dei sacerdoti per farlo crocifiggere.
Pilato compone un’iscrizione e la fa porre sulla croce; Pilato ha fatto scrivere: Gesù il Nazareno, il re dei Giudei. Molti dei dirigenti del popolo e della religione, letta l’iscrizione, dicono a Pilato: Non scrivere: Il re dei Giudei, ma: Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei. Pilato risponde: Quel che ho scritto, ho scritto.
I dirigenti del popolo e i capi della religione al tempo di Gesù vedono in Gesù un patetico impostore, e scelgono come re della loro vita Cesare e tutti i cesari della storia. I soldati, le forze dell’ordine e gran parte del popolo vedono in Gesù un penoso simulatore e lo sbeffeggiano come un demente criminale, e scelgono come re della loro vita Cesare e tutti i cesari della storia. Chi ha ragione? Dove sta la verità?
Gesù è un truffatore o è il Re?
Hanno ragione i capi della religione così esperti di testi sacri, tradizioni, morali, leggi e cerimoniali? Hanno ragione i capi dello stato, delle istituzioni così esperti di leggi, decreti, parlamenti, sicurezza nazionale ed economia?
È meglio affidarsi a Cesare o a Gesù? È meglio credere alla parola di Cesare o di Gesù? 
Chi racconta falsità: i capi delle istituzioni religiose e statali o Gesù? Chi è il criminale da condannare: coloro che sono a capo dei poteri religiosi e politici o Gesù? Chi è il corrotto? Chi imbroglia? Chi ti vuole schiavo?
Gesù afferma: Io sono Re. Cesare afferma Io sono re.
Una scelta scarta l’altra.
Chi serve Cesare non può servire Gesù. Chi serve Gesù non può servire Cesare.
In questo momento molto, molto cruciale della tua storia, a chi ti affidi, umanità, a Cesare o a Gesù? Chi è il tuo Re?
In questo momento della storia ciò che conta e sarà determinante è solo e unicamente la decisione che ciascuno prenderà nel proprio cuore.

 

Atto di Consacrazione alla Santissima Trinità

Guida:
Questo atto di consacrazione è per chiedere a Dio la forza, la luce, la decisione ferma di:
- scegliere di obbedire a Dio e non agli uomini;
- servire Dio, come Gesù ispira nel vangelo, e non Satana, come il mondo propone;
- seminare il bene che io sono, come bel seme di Dio, e che io posso fare ogni istante, come figlio della vita;
- non combattere mai il male, ma al tempo stesso non giustificarlo né approvarlo mai.

Tutti:
Per intercessione di Maria, madre di Gesù e madre nostra,
io mi consacro completamente e interamente
a te, Padre che sei nei cieli,
a te, Signore Yeshua, Cristo Risorto,
a te, Spirito Santo Paraclito,
affido la mia vita alla custodia dei tuoi angeli santi,
invincibili esecutori della tua Parola,
perché tu possa fare di me secondo i tuoi disegni
e un giorno accogliermi nella tua gloria.


Durante i prossimi canti, tutta la nostra concentrazione e consapevolezza, il nostro desiderio e il nostro amore siano condensati nell’unica intenzione di preghiera: MI CONSACRO A TE, SIGNORE MIO E DIO MIO.

 

Salmo 125,1-6

Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

1 Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
2 Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
3 Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

4 Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
5 Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

6 Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

Padre nostro che sei nei cieli
Santificato è il tuo nome
Il tuo regno viene
La tua volontà si compie
Come in cielo così in terra
La tua volontà si compie
Come in cielo così in terra
La tua volontà si compie
Tu ci doni il pane di ogni giorno
Tu rimetti a noi i nostri debiti
Nell’istante in cui noi li rimettiamo
Ai nostri debitori
Tu non ci induci in tentazione
Ma nella tentazione ci strappi
Dal maligno
Perché tuo il regno la potenza
E la gloria ora e per sempre
Perché tuo il regno la potenza
E la gloria ora e per sempre

Avun d(e)vashmayyo
Nethqaddash sh(e)mokh
Tithe malkuthokh
Nehwe tsevyonokh
Aykan no d(e)vashmayyo
Of bar‘o nehwe tsevyonokh
Aykanno d(e)vashmayyo
Of bar‘o nehwe tsevyonokh
Hav lan lachmo d(e)sunqonan yawmono
Washvuq lan chaubayn
Aykanno dof chnan shvaqn
L(e)chayyovayn
W(e)lo ta‘lan l(e)nesyuno
Ello patson ello patson
Men bisho
Mettul d(e)dhilokhi
Malkutho w(e)chaylo w(e)theshbuchto
Mettul d(e)dhilokhi
Malkutho w(e)chaylo w(e)theshbuchto
L(e)‘olam ‘Olmin Amin

Chaire

Onore a te Maria onore a te
Piena di Grazia
Onore a te Maria onore a te
Il Signore è con te
Benedetta sei tu tra le donne
Benedetto è il frutto
Del tuo grembo Gesù

Chaire Maria Chaire Maria

Santa Maria Santa Maria
Madre del Signore
Prega per noi prega per noi
Noi figli tuoi
Ora e nell’ora del nostro ritorno
Del nostro ritorno
Alla casa del Padre

Chaire Maria Chaire Maria

 

Guida: Per intercessione di Maria nostra Madre e dei Santi Arcangeli, ci benedice, ci accompagna, in noi dimora Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo.
Tutti: Amen.

 

Il Signore ti benedica e ti protegga
Il Signore faccia brillare il suo volto su di te
Ti sia propizio

Il Signore sollevi verso te
Il suo volto e ponga in te Pace
Il Signore sollevi verso te
Il suo volto e ponga in te Pace

 

Note:

  1. il brano Grandi cose è contenuo in Chaire Yeshua 2 (cd+libro), Paolo Spoladore, Usiogope, Venezia 2014; i brani Avun, Chaire, Peace sono contenuti in Shiloh (cd+libro), Paolo Spoladore, Usiogope, Venezia, 2009;
  2. la riflessione “Il Re” è stata scritta da Paolo Spoladore per People in Praise - Symphonein Celebriamo la Pasqua 2023.