Quando nella nostra vita qualcosa, una realtà, una relazione, non funziona, noi perdiamo il nostro tempo, concentrati a consumare tutte le nostre energie nel cercare un colpevole, o nel ritenerci colpevoli, e, al tempo stesso, pensiamo che sia una sfortuna o che qualcuno ce l’abbia con noi. Questo atteggiamento mentale è rimanere in quella notte, l’oscura e inutile notte in cui Pietro ha faticato e lottato per non pescare nulla. Ma questa notte non è frutto del caso o della sorte.
Anche per non far funzionare le cose è necessario metodo, bisogna seguire una procedura ben precisa. Esiste un modo, quel certo modo, quel modo certo per cui le cose non possono andare in alcun modo a buon fine: è il modo con cui si rimane nella notte dell’ignoranza e dell’affaticamento inutile, dello spreco delle energie senza risultato né benessere, è la procedura di Satana.
Quando Gesù propone a Pietro di gettare nuovamente la rete, Pietro risponde a Gesù in modo assolutamente splendido e intelligente: Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti. Pietro è consapevole del fallimento, e non solo del fallimento della sua pesca notturna, ma di tutte le altre procedure offerte all’uomo dalle varie agenzie religiose, culturali, politiche, lungo tutta la storia, per far funzionare le cose.
Pietro è anche consapevole che, in nome e sulla parola del Maestro, tutto può cambiare e la pesca sarà sempre fruttuosa per il benessere di tutti. Non perché la Parola di Gesù crea necessariamente il miracolo, lo sconvolgimento delle leggi naturali – che comunque la Parola può compiere quando vuole –, ma perché è la Parola della Procedura di come tutto può funzionare perfettamente secondo le leggi di Dio e del suo amore.
Pietro, con l’affermazione sulla tua parola getterò le reti, rivela al mondo qualcosa che il mondo, dopo duemila anni di annuncio evangelico, non ha ancora sfiorato e conosciuto, tanto meno cercato di realizzare. Gettare le reti è un’azione che rappresenta tutto il lavoro, lo studio, la ricerca, l’impegno, le scelte, le azioni umane atte a trovare benessere, vita, felicità, sicurezza e pace. Pietro rivela al mondo che gettare le reti, seguendo le procedure dettate dal vangelo, è, prima di un atto di fiducia, un atto di profonda intelligenza, di riverenza, rispetto, obbedienza a quel modo, quel certo modo, quel modo certo per cui le cose non possono che andare a buon fine. È un atto di fiducia totale nella Parola, un atto di amorevole e grato abbandono nella Procedura che viene da Dio, dal Signore, dal Bel Pastore che ha cura vera e amorosa delle sue pecore. È un atto potente e deciso dello spirito che, nella mente e nel cuore, rinnega la parola e le procedure dettate all’umanità dai lupi rapaci del potere, dagli avvoltoi famelici del gruppo dei vantaggi, dalle serpi malvagie che vogliono l’ignoranza della gente e che Gesù, in Matteo 23,13, apostrofa: scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente [tenete la gente nell’ignoranza delle procedure]; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.