Possedere - L’obiettivo...

Possedere

L’obiettivo di Satana è uno: possedere.
Per arrivare a possedere una realtà è necessario separare quella realtà dalla sua sorgente o far sì che quella realtà si separi da sola dalla sua sorgente originaria, che per tutti e ogni cosa è l’amore di Dio.
Per separare una realtà dalla sua sorgente bisogna operare in contemporanea su due fronti. Per prima cosa Satana deve far di tutto per non farsi riconoscere, deve far credere in tutti i modi che lui non c’è, non esiste. Secondo, deve far di tutto perché Dio non venga riconosciuto e conosciuto, deve far credere in tutti i modi che Dio non c’è, non esiste. Non farsi riconoscere, far credere a tutti che lui non esiste, permette a Satana di operare con facilità e comodità a favore di ogni forma di divisione e separazione dell’uomo da se stesso, dal creato e dai fratelli. Far credere, invece, che Dio non esiste, gli permette di allontanare gli uomini dalla sorgente, creando così i presupposti perché l’uomo si separi, si allontani da se stesso e dalla sua sorgente divina. Satana per raggiungere il suo scopo deve assolutamente e sempre dedicare tutte le sue energie in questi due versanti, contemporaneamente. Una volta ottenuta in questo modo la separazione dell’uomo da se stesso, dagli altri, da Dio, ecco che l’uomo, l’umanità, il mondo sono pronti per essere posseduti, per essere presi e invasi completamente.
Gesù arriva in una città e in un istante libera un uomo dal possesso di Satana, da tutto questo perverso processo di distruzione; Gesù vorrebbe liberare anche l’intera città dalle spire del maligno, ma non può, semplicemente perché la città non vuole, ha paura.
La gente non ha paura di Gesù in sé, ha paura piuttosto che, accettando Gesù, sia costretta ad accettare il fatto che esiste Dio ed esiste Satana. Ha paura che questa consapevolezza conduca a un mutamento interiore senza precedenti, ha paura di dover scegliere, di doversi risvegliare dall’inganno e considerare prospettive nuove per l’intelligenza e la vita.

Vangelo di Marco 5,1-20

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli 1 giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. 2 Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. 3 Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, 4 perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. 5 Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
6
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi 7 e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!» 8 Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!» 9 E gli domandò: «Qual è il tuo nome?» «Il mio nome è Legione - gli rispose - perché siamo in molti». 10 E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. 11 C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. 12 E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». 13 Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
14
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. 15 Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. 16 Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. 17Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
18
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. 19 Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». 20 Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.