Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 24 Aprile 2024

4a settimana di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 12,24 - 13,5; Salmo 66,2-3.5-6.8; Vangelo di Giovanni 12,44-50

Salmo 66,2-3.5-6.8

Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

2 Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
3
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

5 Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

6 Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
8
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

Vangelo di Giovanni 12,44-50

In quel tempo Gesù esclamò: 44 «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; 45 chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 46 Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
47
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
48
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. 49 Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. 50 E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Perché mai?

Perché mai si dovrebbe dare più affidamento alle parole del vangelo che a quelle dell’oroscopo? Perché mai un figlio dovrebbe dare più peso e autorevolezza, valore e importanza alle parole di suo Padre Dio che a quelle di suo padre uomo? Perché mai la conoscenza, che si potrebbe acquisire dalla Parola di Gesù a tutti i livelli esistenziali e per tutte le dimensioni della vita umana, dovrebbe essere più scientifica ed efficace per raggiungere la felicità che le previsioni astrologiche, i tarocchi, le divinazioni magiche? Perché mai l’ispirazione dello Spirito Paraclito nel cuore di un uomo dovrebbe avere più potenza, fantasia, portanza, luce e sapienza, valore che le aspettative altrui, il giudizio degli altri, le opinioni della gente? Dove sta scritto che ciò che Dio ci rivela nella bibbia potrebbe essere più determinante e importante, per il nostro benessere ed equilibrio personale, di qualsiasi altra proposta culturale umana? Non è semplicemente irragionevole pensare che la Parola di Gesù abbia più potere e grazia ispiratrice, nel creare desideri vitali per l’uomo, rispetto alla pubblicità commerciale e al culto dell’immagine? Chi ha detto che le indicazioni di vita contenute nel vangelo sono più vere delle indicazioni contenute nelle leggi degli uomini, nella letteratura, nelle pagine dei giornali e dei rotocalchi? Come si potrebbe solo ipotizzare che la volontà di Dio sia più perfettamente e autorevolmente espressa nella sua Parola, che in quella di un superiore religioso, di un’istituzione ecclesiale, della gerarchia costituita? Come solo sospettare che Dio Onnipotente sappia parlare al cuore e nell’intimo di ciascuno dei suoi figli, per rivelare loro il suo volere, più chiaramente ed efficacemente di tutti gli operatori spirituali addetti al discernimento interiore, degli intermediari religiosi, dei mediatori confessionali ufficiali? Perché mai le leggi rivelate all’uomo da Dio dovrebbero avere più autorevolezza, potere, funzionalità delle leggi dettate dagli uomini, o della voce dei propri genitori e insegnanti, delle accademie scientifiche, dei potenti della terra, delle costituzioni dei governi e degli stati, delle multinazionali? Perché mai nella storia dell’umanità Dio l’Altissimo dovrebbe preferire e scegliere come suoi portavoce per l’umanità degli scalcinati indifesi profeti e non l’affidabilissima struttura dell’istituzione? Per quale logica perversa, Colui che ha creato i multiversi, l’uomo e ogni creatura esistente dovrebbe, in quello che rivela nella sua Parola, conoscere meglio come tutto funziona rispetto agli scienziati, agli accademici, ai luminari umani? Per quale motivo al mondo, Colui che ha creato l’uomo dovrebbe conoscere meglio come è fatto l’uomo, cosa gli fa bene e cosa gli fa male, come prevenire e guarire le sue malattie spirituali, psichiche e fisiche più dei luminari della religione, della psicologia, della medicina? Perché mai il Signore della vita continua a richiamare i suoi figli affinché si aprano alla consapevolezza che, affidandosi alle sue parole, è possibile costruire un modo di vivere pieno di gioia, felicità e benessere? Perché mai?
Perché credere alle parole dei sistemi umani e non credere alle parole di Gesù è il modo certo per generare e stabilizzare la mente umana nello stato della perfetta e purissima stupidità. Che cos’è la stupidità? La stupidità è non accettare, non credere, non essere consapevoli che, seguendo le procedure del vangelo, potremmo vivere su questa terra meravigliosa una vita meravigliosa, piena di gioia, condivisione, felicità, salute e benessere per tutti. La stupidità è accettare come unica possibilità di vita, come unico modo di vivere quello che ci è stato predeterminato dai sistemi educativi, religiosi, scolastici, politici ed economici dell’addestramento che abbiamo ricevuto. Stupidità è accettare la miseria e l’inefficienza del profilo intellettuale e spirituale, in cui siamo stati immersi dai poteri economici, come l’unico profilo possibile della nostra evoluzione e liberazione. Stupidità è non renderci conto che, rinnegando il nostro Creatore, abbiamo affidato il nostro destino a dei lupi rapaci vestiti da agnelli, che stanno depredando l’uomo di ogni dignità e bellezza. Stupidità è non renderci conto a che livello di benessere, felicità, gioia, divertimento, realizzazione, amore, vitalità, pace potremmo vivere tutti, se solo imparassimo a credere a Colui che tra tutti è degno della nostra fede, della nostra fiducia. Stupidità è credere che ci possa essere stato, o possa esserci, un potere politico, economico, scientifico, accademico, religioso che abbia anche per un solo istante avuto a cuore la nostra felicità e che possa essere degno della nostra fiducia, del nostro amore, della nostra passione e del nostro entusiasmo.
Perché mai Gesù continua a ripetere con infinita dolcezza e pazienza: Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre, perché mai? Perché ci ama sconfinatamente e perché solo Lui è pienamente consapevole di come e quanto la nostra stupidità ci stia consegnando alle tenebre proprio sulla strada in cui noi cerchiamo la luce, di come e quanto la stupidità ci stia consegnando alla guerra, proprio sulla via dove noi ci siamo incamminati per cercare la pace, ci stia consegnando all’oppressione e alla sottomissione, proprio sulla strada dove stiamo cercando giustizia e libertà, ci stia consegnando alla malattia e alla morte, dove noi siamo convinti di trovare salute, salvezza e vita.