Pensieri - Immaginiamo di avere...

Pensieri

Immaginiamo di avere davanti a noi una radio accesa, sintonizzata su una certa stazione, e regolata ad un certo volume. Immaginiamo che, per un insieme di motivi, noi non possiamo toccare nulla di questa radio, se non la manopola che può variare la sintonia. Dunque la radio non si può spegnere e non le si può modificare il volume, si può solo cambiare stazione, cioè frequenza. Se a un certo punto la stazione che stiamo ascoltando
non fosse più di nostro gradimento, cosa ci resterebbe da fare? Spegnere la radio? Abbassare il volume? No, questo non si può. Non resta che intervenire sulla manopola della sintonia e cambiare frequenza, ovvio. Ecco così funziona il nostro cervello.
Finché il cervello di un uomo è vivo, non c’è istante in cui quel cervello, consapevolmente o meno, non generi ed elabori pensieri, riflessioni, immagini, desideri, collegamenti sinaptici, dialoghi interiori. In ogni istante la sfera psichica dell’uomo elabora pensieri, il cervello non può farne a meno. Certo che alimentare la propria psiche con pensieri inquinati e inquinanti, orientati al possesso, all’avidità, all’invidia, alla gelosia, alla vendetta, non favorisce affatto la salute e la vitalità di un uomo, ma un uomo non può smettere di dialogare interiormente. A questo punto diventa di fondamentale importanza, per il proprio benessere e la propria felicità, il poter decidere in ogni istante, consapevolmente e liberamente, con quali pensieri alimentare la propria psiche. I pensieri non possono essere bloccati, fermati o spenti, possono solo essere sostituiti. Il cervello, come la radio dell’esempio iniziale, non può essere spento, ma è possibile solo decidere su quale stazione del proprio dialogo interiore farlo lavorare, su quale frequenza farlo dialogare. Un pensiero ricorrente che ci fa soffrire o arrabbiare o ci rende tristi, non può essere spento, può essere solo sostituito.
Gesù se la prende duramente con coloro che stanno trasformando il tempio in un covo di ladri, tanto da cacciarli con impeto. Perché? Perché il tempio è, secondo il progetto e le intenzioni di Dio, casa di preghiera. Casa dove si insegna a pregare, si impara a pregare e si prega. Che cos’è la preghiera? La preghiera è, per l’uomo, il modo più potente, efficace, energico, adatto, fruttuoso, incisivo, pratico, produttivo, valido, appropriato, diretto, intenso, funzionale per sostituire i pensieri inquinati con pensieri luminosi, i pensieri di non amore con pensieri di amore, i pensieri di paura con pensieri di fiducia, i pensieri tristi con pensieri felici. Chi prega, e prega bene, non sarà mai triste, mai depresso, mai affranto, sfinito, disperato, mai, non è possibile.
Ecco perché Gesù se la prende così tanto con i ladroni del tempio che trasformano la casa di preghiera in un crocevia di mercato e di potere, la spiritualità in religione, devozionismo e morale, e il tempio di Dio in tempio del potere e del prestigio, perché costoro, così facendo, tolgono alla gente la più potente e funzionale possibilità di imparare a cambiare i propri pensieri e, di conseguenza, di cambiare in meglio la propria vita. Pregare, e nella preghiera amare l’amore di Dio, e alimentare la propria sfera spirituale e psichica di dialoghi interiori di luce e di pace, non è una questione di credo religioso, ma è la più potente possibilità offerta all’uomo sulla terra di vivere felice, sano e nel benessere.

Vangelo di Luca 19,45-48

In quel tempo, Gesù, 45 entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, 46 dicendo loro: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera.
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
47 Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; 48 ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.