Gesù lo rivela in modo inequivocabile e chiarissimo: tutto, proprio tutto nella vita dell’umanità dipende assolutamente e direttamente dal Logos di Dio e dal logos dell’uomo.
Il Logos di Dio ha creato tutto nella magnificenza, nella bellezza, nella grazia della luce e nella vitalità dell’amore. Il logos dell’uomo può invece generare cose cattive e mortali, oscure, velenose e malvagie. Gesù lo spiega così: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro. È nel dialogo interiore che nascono i propositi, le intenzioni, gli intenti, le decisioni. È nel dialogo interiore, nel logos di ciascuno, che è generata l’energia del pensiero, che poi conduce alle scelte e alle azioni di tutti i giorni. Tutto, assolutamente tutto della vita dell’uomo è determinato dal dialogo interiore, è deciso nel pendolo dei pensieri, definito nell’orientamento mentale, originato dal pensiero prodotto dal suo logos interiore. Tutto della vita dell’uomo dipende da come egli si parla dentro le dimensioni più intime e profonde del suo essere.
Gesù non lascia dubbi: Non c’è nulla fuori dell’uomo – ciò che deriva dal Logos di Dio – che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo – quelle che derivano dal logos dell’uomo – a renderlo impuro. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male. Gli uomini e le donne che desiderano veramente, con tutto il cuore, cambiare le cose, migliorare la vita, essere felici, essere sani, vivere in armonia e in pace, non hanno altra strada da intraprendere che imparare a gestire il proprio logos, il proprio dialogo interiore in modo luminoso e amante.
Il logos interiore di un uomo che giudica e condanna Dio, che pensa male di Dio, che usa mormorazioni continue contro gli eventi della vita, parole di non accettazione del presente, pensieri tutti rivolti al passato o al futuro, produce lo stato emozionale del panico, che poi si dirama in ansia, agitazione, paura, angoscia, fobie, disorientamento, spavento, timori ingiustificati, blocco del respiro. Il logos interiore di un uomo che giudica e condanna gli altri, tutto concentrato in dialoghi interiori costruiti sull’invidia, sull’avidità, sulla vanità, sul possesso, produce lo stato emozionale della rabbia, rabbia che poi si moltiplica in sete di vendetta, rancore, ira, collera, furore, desiderio di distruzione degli altri, accanimento delirante nel creare nemici da combattere e colpire. Il logos interiore di un uomo che giudica e condanna se stesso, immerso in dialoghi interiori atti a filmare e rifilmare i fallimenti, le delusioni, gli errori, le ferite inferte e le ferite ricevute, per poi guardare e riguardare questi film deprimenti, produce stati emozionali intrisi di sensi di colpa, sensi di colpa che generano sfiducia in se stessi e nella vita, rimorsi, rimpianti, desiderio di distruggere se stessi, che si trasformano fisicamente in palpitazioni, batticuore, tachicardia. Nel logos di un uomo, i dialoghi interiori che producono pensieri di giudizio e condanna, sono sempre seguiti da infelicità e dolore, miseria dello spirito e del cuore, malattia del corpo, indebolimento delle capacità psichiche e intellettuali.
Nel logos di un uomo, i dialoghi interiori che producono pensieri di amore e tolleranza, accettazione, compassione, umiltà, perdono, gratitudine e gratuità sono sempre seguiti da felicità e pace, ricchezza dello spirito e del cuore, salute del corpo, possibilità sconfinate di usare, per il benessere di tutta l’umanità, le capacità psichiche con sapienza e intelligenza. Tutto nella vita dell’uomo su questa terra dipende dal Logos creativo e vitale di Dio e, al tempo stesso, dipende dal logos interiore dell’uomo, che può essere mortale e velenoso. Forse per questo Giovanni evangelista, quando nelle prime righe del suo vangelo rivela all’umanità Gesù, lo rivela come il Logos di Dio, ancor prima che rivelarlo come il Figlio di Dio. Giovanni annuncia all’umanità che tutto, da sempre e per sempre, è stato fatto dal Logos di Dio, che è la Vita stessa, il Logos di Dio che è Gesù, il Signore. Quando il logos dell’uomo parlerà e canterà dentro l’uomo stesso con le parole, l’amore, la tenerezza, l’armonia del Logos di Gesù, che è il Logos di Dio Padre, allora l’uomo finalmente potrà volare dolcemente tra le braccia del Padre per ricevere in eterno le carezze del Paraclito Spirito.