Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 28 Maggio 2023

Pentecoste – Anno A

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 2,1-11; Salmo 103,1ab.24.29bc-31.34; Prima lettera ai Corìnzi 12,3b-7.12-13; Vangelo di Giovanni 20,19-23

Manda il tuo Spirito Signore

Salmo 103,1ab.24.29bc-31.34

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

1 Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
24 Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

29 Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
30 Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

31 Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
34 A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

Vangelo di Giovanni 20,19-23

19 La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!» 20 Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
21
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22 Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23 A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Si riparte

Dopo la paura, da dove si riparte? Dopo la solitudine e le incomprensioni, da dove si riparte? Dopo il tradimento, dopo l’infedeltà, dopo gli incidenti di ogni tipo, da dove si riparte? Dopo i fallimenti, gli errori, le porte sbattute in faccia, da dove si riparte? Dopo l’odio, le guerre, la violenza, il terrore inflitto e subito, da dove si riparte? Dopo la persecuzione, dopo la derisione, gli sputi in faccia, i chiodi e la croce, da dove si riparte? Dopo la pietra del sepolcro, da dove si riparte? Dopo la delusione, l’amarezza e la schiacciante vittoria del male, da dove si riparte?
Si riparte dallo Spirito Santo. Da dove altrimenti? Si deve e si può sempre ripartire dallo Spirito, dalla dimensione spirituale della vita. Gesù fa ripartire i suoi dallo Spirito, dal soffio del mantice dell’Amore di Dio, lo Spirito Paraclito.
Gesù soffia, e il verbo usato è emphysào. Formato dalla preposizione èn, “dentro”, unita al verbo physào, “soffio, gonfio”, emphysào significa “soffio dentro, gonfio, ispiro dentro”. L’accadico napashu significa “respirare ampiamente”. È lo stesso verbo con cui la LXX (versione in lingua greca dell’Antico Testamento) traduce in Genesi 2,7 l’azione di Dio che insuffla negli uomini il soffio della vita, oppure quando soffia su di essi con lo Spirito. Il respiro di Dio suscita sempre la vita in ogni creatura: nel salmo 104,29-30 è scritto che dove Dio fa giungere il suo soffio vitale, là germoglia la vita; se Dio lo rifiuta o lo ritira la vita svanisce.
Nei vangeli, solo in Giovanni troviamo il verbo emphysào, quando Gesù soffia dentro e sopra i suoi lo Spirito. Poi si riparte. Ma non si riparte da capo, si riparte dallo Spirito e solo dallo Spirito, perché lo Spirito è vita e dà la vita a ogni vita. Si riparte dallo Spirito, perché la vita non può essere senza lo Spirito e, quando la vita cede alla paura e alla necrosi, non c’è forza che possa darle nuovo respiro, salute e salvezza se non lo Spirito.
Ma cosa significa realmente ripartire dallo Spirito, cosa significa nella pratica quotidiana della vita? Semplice, Gesù lo spiega immediatamente dopo. Ripartire dallo Spirito significa ripartire dal perdono. Gesù soffia dentro i discepoli la potenza dell’Amore, la potenza spirituale del perdono. Nulla può ripartire dopo essere stato ferito, corrotto, sporcato, rovinato, se non dalla potenza del perdono. Il perdono è rinascere da qualsiasi tipo di disarmonia. Il perdono chiesto umilmente a Dio Amore per ogni debito contratto nei riguardi dell’Amore, assieme al perdono chiesto ai fratelli per ogni ferita e danno a loro inferti e al perdono offerto ai fratelli per ogni ferita e danno da loro provocatici. Quando Gesù entra a porte chiuse nel luogo dove si trovano i discepoli, si presenta ed esordisce con la parola Pace. Sembra un saluto, un augurio, ma in realtà non lo è. Gesù esordisce con la parola Pace e, in questa parola, indica un nuovo stato dell’essere, un modo nuovo di vivere, un modo assolutamente sconosciuto di ripartire, di guarire, di riarmonizzare, di salvare e salvarsi: il movimento del perdono, che deve coinvolgere mente, cuore e anima. Il movimento vitale e rivitalizzante del perdono è l’unico vento che può riempire di pace vera le vele della vita. Ma questo vento rivitalizzante del perdono non è possibile all’uomo con le sue sole forze, necessita dell’invasione, del soffio “dentro e sopra” dello Spirito; per questo Gesù non ha perso un secondo a soffiare il vento forte della Vita dentro il cuore dei suoi.
Ecco faccio nuove tutte le cose afferma Gesù in Apocalisse 21,5; ecco cos’è la Pace che Gesù dona ai suoi. La Pace è la sintesi perfetta di questa meravigliosa verità: Gesù ha fatto nuove tutte le cose per sempre, attraverso il dono di sé e del suo vento Santo Paraclito, Signore del Perdono.