Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 3 Maggio 2023

Santi Filippo e Giacomo, apostoli

Parola del giorno
Prima lettera ai Corìnzi 15,1-8a; Salmo 18,2-5; Vangelo di Giovanni 14,6-14

Salmo 18,2-5

Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.

2 I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
3 Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

4 Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
5 per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

Vangelo di Giovanni 14,6-14

In quel tempo,6 disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
8 Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11 Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
12 In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. 13 E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

Uniti

Cosa può fare un dito tagliato via dalla mano? Cosa può fare una mano staccata dal braccio? Cosa può fare un braccio separato dal corpo? Dito, mano e braccio nulla possono fare se non sentirsi perdutamente separati e inutilizzabili; e una sola cosa possono chiedere e implorare: essere in qualche modo riattaccati al corpo per ritrovare unità e funzionalità.
Parte dell’umanità crede di poter vivere separata dal suo Signore e ha abbandonato il Signore; un’altra parte dell’umanità, a causa di molte ferite e delusioni, si sente invece abbandonata dal Signore e dunque da lui separata. Una e l’altra parte non si sono ancora rese conto, nemmeno lontanamente, che nulla l’uomo può fare e vivere volontariamente separato dal suo Dio, dal suo Creatore, dal suo Signore, e che nulla l’uomo può fare e vivere se da Dio si sente abbandonato e separato. L’unità di un sistema non è un obiettivo finale ma la sostanza fondante della sua integralità, la condizione prima del funzionamento stesso di un sistema.
Per chi vuole essere separato, Dio è motivo di violenza, ridicolo e dileggio, per chi si sente separato, Dio è motivo di bestemmia o preghiera affannosa e disperata. L’umanità che si sente separata da Dio crede che Dio sia sempre e solo l’ultima spiaggia, la compensazione doverosa ai suoi limiti, la copertura indispensabile alle proprie lacune. In questa visione la preghiera sarà obbligatoriamente circoscritta alla sola insanabile necessità di vedere assicurati i propri bisogni essenziali per superare i propri limiti e i problemi costituzionali. Dio non è questo. Dio, il Signore, è il nostro amorevole tutto, è la nostra infinita e suprema Unità e noi, scollegati da lui, non possiamo trattenere dentro di noi lo spirito vitale, nemmeno per un istante.
Uniti in lui, collegati a lui, dentro a lui, possiamo tutto e ogni cosa. Finché ci sentiamo da lui separati e separati da lui vogliamo esistere, non può funzionare nulla della vita e della storia, non ci può essere salute né armonia, e la nostra preghiera non potrà in alcun modo essere potente e meravigliosa come Gesù ci ha insegnato che può essere.