Che cos’hai in mano? Cosa stringi in mano tutti i giorni? Cosa trattieni, cosa serri nella mano con tanta forza?
Se stringi in mano le aspettative altrui, vedrai la tua vita diventare inarrestabilmente grigia perché non riuscirai mai a compiere il compito per cui sei nato. Se stringi in mano le ferite e le umiliazioni che ti hanno trafitto il cuore, vedrai i tuoi giorni denudarsi di ogni possibilità di vivere il presente, affogati nel senso di colpa per il passato e nel terrore per il futuro. Se stringi in mano le tue pene e i tuoi fallimenti, sarai di una noia e noiosità inconcepibili. Se stringi in mano i beni terreni, sarai facile servo dei predatori, schiavo del giogo del possesso e non sarai mai più felice. Se stringi in mano gli applausi fragorosi del successo e la livrea dell’immagine, smetterai di essere te stesso ancora prima di incominciare a esserlo. Se stringi in mano pietre per lapidare te stesso, non conoscerai mai nessuna via d’amore. Se stringi in mano pietre per lapidare gli altri, puoi smettere di pensare o di desiderare un solo giorno di pace nella tua vita. Se, solo per pregiudizio, stringi in mano pietre per lapidare Gesù e l’evidenza sconcertante dell’efficacia delle sue procedure, predisponiti alla stupidità intellettuale, al vuoto spirituale e alla durezza cardiaca. Se stringi in mano pietre per lapidare in qualsiasi modo la meraviglia del dono della vita, preparati ad avere a che fare, prima o dopo, con una prepotente tempesta di vento che ti scaglierà in faccia, sotto forma di polvere, tutto ciò per cui avrai lottato e faticato. Se stringi in mano pietre, di pietra è il cuore che hai nel petto, il cervello che hai nel cranio, lo sguardo che hai negli occhi, le parole che escono dalle tue labbra, i desideri che nascono dalla tua anima.