Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 16 Marzo 2023

3a settimana di Quaresima

Parola del giorno
Geremìa 7,23-28; Salmo 94,1-2.6-9; Vangelo di Luca 11,14-23

Ascoltate oggi la voce del Signore

Salmo 94,1-2.6-9

Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

1 Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
2 Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

6 Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
7 È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
8 «Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
9 dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».

Vangelo di Luca 11,14-23

In quel tempo, 14 Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. 15 Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». 16 Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
17 Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. 18 Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. 19 Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. 20 Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
21 Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. 22 Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
23 Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde».

Il dito di Dio

Immaginiamo che un giorno ci venga regalato un costosissimo programma per computer. L’utilizzo di questo programma permette di sfruttare al massimo le potenzialità del computer stesso, apportando soluzioni prima sconosciute per affrontare il nostro particolare lavoro con la massima facilità, senza sprechi e nel modo più efficace. Insieme al pacchetto con il programma troviamo per fortuna anche il preziosissimo manuale d’uso. Per il nostro lavoro e per la nostra realizzazione tutto questo è di enorme sollievo e il vantaggio è tale che, il prima possibile, carichiamo il programma nel nostro computer e iniziamo a imparare come funziona e come usarlo al meglio, attraverso lo studio e la comprensione del manuale d’uso.
Naturalmente la mano che ha inventato e compilato il programma è la stessa che ha stilato il manuale: chi può conoscere meglio il programma di colui che l’ha pensato e costruito in tutte le sue parti?
Immaginiamo semplicemente che la vita, la nostra vita, tutta la vita creata sia il programma che Dio ci ha donato, e il vangelo il rispettivo manuale d’uso perché possiamo imparare a usare il “programma vita” al meglio, per realizzare il massimo di benessere e felicità ovunque e per tutti. Lo stesso dito divino che ha creato la vita ne ha scritto il manuale d’uso. Per questo Gesù può dire una cosa così potente ma, alla luce dell’esemplificazione precedente, anche scontata: Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. Chi non è con il manuale evangelico, è contro chi ha scritto il manuale, ma è anche contro la vita e il suo buon funzionamento. Chi non raccoglie la vita, lavora, ama, costruisce, pensa secondo il manuale di come tutto funziona, il manuale evangelico, è ovvio e scontato che disperde, e vedrà sparire tutto quello per cui ha lottato e faticato.
È altrettanto ovvio che appartenere a Gesù e al suo manuale evangelico non significa appartenere nominalmente, individualmente o collettivamente, a una religione o a un'altra, ma vivere nel cuore l’amore intimo con Dio e, nelle azioni pratiche e nelle scelte di vita, le procedure evangeliche, sintetizzate nelle Beatitudini.