In Genesi non c’è citazione dello scavo da parte di Giacobbe del pozzo, parola che nella bibbia è generalmente espressa con il termine freàr. Qui, al versetto 6, pozzo è traduzione del termine greco peghè che letteralmente significa “sorgente, zampillante, scaturigine, acqua corrente, onda”.
Riguardo a questo pozzo-peghè Gesù sottolinea: Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete, e con queste parole definisce inutile, avulsa, superata, estranea, inadeguata, inservibile, vana, impotente ogni sorgente a cui l’uomo fa riferimento e dalla quale attinge da milioni di anni per ricevere energia psichica, intellettuale, spirituale, lungo la sua storia. Gesù rivela senza mezzi termini che, servendosi di altre fonti energetiche e procedure comportamentali, l’uomo e l’umanità non troveranno mai il vero benessere interiore e fisico, la vera armonia affettiva e relazionale, la reale evoluzione psichica e scientifica, sociale, umana. Le altre fonti, le altre sorgenti di riferimento, siano esse religioni, imperi, filosofie, culture, tecnica e scienza, non possiedono nemmeno lontanamente l’energia dedicata necessaria all’uomo. L’umanità, che si serve di queste sorgenti estranee, vedrà sparire ciclicamente, nella storia personale e collettiva, tutto ciò che costruisce con tanto sforzo, perché queste sorgenti non possiedono né le energie né le procedure corrette e armoniose per costruire qualcosa che, per la vita, abbia senso che rimanga.
Ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Gesù afferma che solo abbeverandosi alla fonte della sua sorgente, che è la sua persona, il suo amore, la sua Parola, l’umanità potrà costruire un’umanità lontana dalle tensioni, dalle disarmonie, dalla povertà, da ogni penuria di ciò che le serve per vivere. Gesù identifica la sua persona e la sua presenza storica come il superamento di tutto quello che il passato ci ha offerto come sistemi e strutture religiose e spirituali, anzi pone una distanza siderale e incontrovertibile tra il Padre suo e qualsiasi forma religiosa rivelata o meno.
Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna. Questa affermazione rivela che vivere Gesù nell’anima e nelle azioni, secondo le procedure del vangelo, oltre che energeticamente vantaggiosissimo è splendidamente contagioso.
Con Gesù il pozzo diventa sorgente e l’uomo, da recipiente, diventa canale di energia e di amore divini.