Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 7 Marzo 2023

2a settimana di Quaresima

Parola del giorno
Isaìa 1,10.16-20; Salmo 49,8-9.16b-17.21.23; Vangelo di Matteo 23,1-12

Salmo 49,8-9.16b-17.21.23

A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.
Oppure: Mostraci, Signore, la via della salvezza.

8 Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti.
9 Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili.

16 Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
17 tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?

21 Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
23 Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio.

Vangelo di Matteo 23,1-12

In quel tempo, 1 Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli 2 dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3 Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. 4 Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; 6 si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, 7 dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
8
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. 10 E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
11
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; 12 chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

La più alta

Da quando abbiamo voltato le spalle a Dio, le cattedre della sapienza ispirata si sono trasformate in fornaci per trasformare in cenere le fragili menti dei popoli e delle generazioni. Da quando l’uomo ha cancellato l’amore di Dio nel suo cuore, si è permesso di insediarsi nei seggi del potere religioso e politico per sottomettere e insidiare la dignità degli altri uomini. Da quando abbiamo scelto il potere al posto dell’onore, l’ambizione trasforma ogni azione e occasione in una possibilità irrinunciabile per avere successo e moltiplicare, negli specchi delle aspettative altrui, la nostra immagine.
Da quando l’uomo ha messo a morte Gesù, nel cuore e nella mente non vede l’ora di coprirlo di ridicolo, semplicemente per sostituirsi a lui, e finalmente farsi cercare, osannare e chiamare da tutti gli altri maestro dell’umanità, in ogni angolo della terra e della storia.
Da quando l’uomo ha lasciato la casa del Padre, si è addestrato a chiamare casa le scatole di materiale vario in cui dorme e mangia. Da quando l’uomo ha abbandonato le braccia del Padre celeste, si è convinto che abbia un qualche significato, onore e sacralità chiamare padre e madre chi gli ha trasmesso la vita sulla terra.
Da quando l’uomo ha tradito la luce dello Spirito Paraclito, si è arrogato a turno nella storia il diritto di spacciarsi egli stesso guida illuminata dei suoi simili.
Da quando l’uomo ha allontanato da sé il volto di Dio, si è così svuotato di sé da trasformare tutta la vita in una frenetica occasione per essere grande, procurarsi successo, nome, immagine e gloria.
Da quando l’uomo è scappato dall’armonia divina, ha voluto ubriacare il suo cuore e la sua mente di ogni ambizione, successo e vanità possibili e ha perso la più alta forma di intelligenza, la più elevata possibilità di comprensione, la più potente delle armonie interiori, la più profonda espressione dell’amore, l’umiltà. L’umiltà è già, è sempre e per sempre sarà semplicemente la più alta. Più alta della ragione, delle parole, dei discorsi, delle argomentazioni, dell’intelligenza e si raggiunge con un passo. Un solo piccolo passo, un passo all’indietro, verso se stessi, dentro se stessi, guardando le stelle.