Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Venerdì 13 Gennaio 2023

1a settimana del tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera agli Ebrei 4,1-5.11; Salmo 77,3-4c.6c-8; Vangelo di Marco 2,1-12

Salmo 77,3-4c.6c-8

Proclameremo le tue opere, Signore.

3 Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
4 non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore.

6 Essi poi si alzeranno a raccontarlo ai loro figli,
7 perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio,
ma custodiscano i suoi comandi.

8 Non siano come i loro padri,
generazione ribelle e ostinata,
generazione dal cuore incostante
e dallo spirito infedele a Dio.

Vangelo di Marco 2,1-12

Gesù 1 entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa 2 e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
3 Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. 4 Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. 5 Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
6 Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: 7 «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?» 8 E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? 9 Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? 10 Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, 11 dico a te - disse al paralitico -: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
12 Quello si alzò e subito presa la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!»

La mira

Ti sono perdonati. In greco non è scritto “perdonare” ma “rimettere”. Il verbo afìemi indica il rimettere il debito, azzerarlo, cancellarlo. È lo stesso verbo del Padre nostro. Il perdono di Dio non è solo un atto di compassione, ma è una rigenerazione pneumopsicosomatica. Il perdono di Dio è un atto di ripristino, è un essere ricondotti alla Sorgente.
I peccati. In realtà amartìa in greco non significa “peccato” ma “errore”, più precisamente “sbaglio di mira”. Amartìa è sbagliare mira, non nel senso di non riuscire a colpire il centro di un bersaglio per un errore di mira, ma nel senso di un errore fondamentale nella scelta del bersaglio. Per Gesù il peccato è un errore, uno sbaglio di mira interiore, un errore profondo e spirituale nello scegliere l’obiettivo della nostra mira e della nostra attenzione, una deviazione nella scelta intellettuale ed emotiva del bersaglio. Il peccatore è colui che fa un errore nella scelta dell’obiettivo.
Il perdono di Dio è capace di sciogliere e cancellare il debito, ogni debito personale e collettivo che l’uomo matura nei confronti dell’amore e della bellezza, della grazia e dell’armonia, in azioni dove è completamente sbagliato e mortale, disarmonico ed erroneo il bersaglio della sua mira.