Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Lunedì 9 Novembre 2020

Dedicazione della Basilica Lateranense

Parola del giorno
Ezechièle 47,1-2.8-9.12; Salmo 45,2-3.5-6.8-9; Prima lettera ai Corìnzi 3,9c-11.16-17; Vangelo di Giovanni 2,13-22

Salmo 45,2-3.5-6.8-9

Un fiume rallegra la città di Dio.

2 Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
3
Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.

5 Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
6
Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.

8 Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
9
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra.

Vangelo di Giovanni 2,13-22

13 Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15 Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16 e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!»
17
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: “Lo zelo per la tua casa mi divorerà”.
18
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?» 19 Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20 Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?» 21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Trasformazione

Bere, mangiare, vestirsi, seminare e coltivare sono stati trasformati in denaro. Giocare, divertirsi, riposarsi, lavorare, costruire, viaggiare, progettare sono stati trasformati in denaro. Relazioni, amori, sessualità, affetti, legami familiari, matrimoni sono stati tutti trasformati in denaro. Anche la salute, la malattia, la cura, la prevenzione, la terapia, la diagnosi sono state trasformate in denaro. Così la musica, l’arte, il genio, le scoperte, le invenzioni, le scuole e l’insegnamento. Religioni, divinità, confessioni religiose, santi, chiese come istituzioni e chiese come edifici, tutto, completamente tutto, è stato trasformato in denaro. Perché trasformare tutto in denaro? Perché tutto e ogni cosa della vita dell’uomo è stata trasformata in denaro? Gli uomini cercano in tutti i modi di possedere denaro, perché? I motivi sono due. Il primo risponde a una contingenza della natura umana, il secondo è generato da una provocazione ingannevole di Satana. L’uomo, l’umanità è in viaggio da molto, molto tempo. Il tempo non è una dimensione connaturale all’uomo, è una dimensione acquisita in questa dimensione terrestre, ma mai completamente metabolizzata dallo spirito dell’uomo che è stato creato senza tempo e fuori dal tempo. L’uomo è in viaggio da molto, molto tempo, ed è troppo lontano da casa da troppo tempo. L’uomo è stanco di aspettare il giorno senza tempo, il giorno del ritorno. La sospensione di questa attesa ha trasformato tutta la vita dell’uomo in un’attesa. La vita che l’uomo si è costruito su questa terra è una gigantesca sala d’attesa per qualcosa e qualcuno che questa terra non gli darà mai. Tutta la vita dell’uomo è un’attesa e nell’attesa c’è sospensione, assurda sospensione. È attesa il tempo della scuola in attesa del tempo del lavoro che, quando arriva, non è altro che l’attesa che finisca il prima possibile. È attesa ogni progetto, ogni impegno in attesa della sua realizzazione, del successo o del fallimento. È attesa il rapporto lavorativo con i colleghi, è attesa nei rapporti affettivi, con gli amici e con i nemici, nei rapporti di fede con la divinità, con il destino, con la fortuna e la sfortuna. È attesa in coda sulle strade, in aeroporto, all’ufficio delle tasse, al botteghino del cinema, al ristorante. Il denaro ci offre la possibilità di estinguere alcune attese, di rendere più breve l’attesa di altre e, quelle che non riesce a estinguere e ad abbreviare, almeno le rende più tollerabili. Ecco la potenza del denaro. O estingue, o abbrevia, o rende più tollerabile l’attesa.
Con i soldi le attese sembrano avere meno forza e prepotenza. Il denaro ha un fascino potentissimo perché offre la sensazione di essere arrivati, di essere a casa, di essere meno tempestati dall’attesa. Sensazione splendidamente espressa nelle parole del vangelo, quando in una parabola racconta del ricco che aveva avuto un grande raccolto nelle sue terre ed esprime così la sua soddisfazione: Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?” (Luca 12,17-20). Questa è la sensazione che offre il denaro: aver terminato e superato le attese. Ma, come ci ricorda il vangelo, è puro inganno, è stoltezza e stupidità.
Il secondo motivo per cui l’uomo ha trasformato tutto in denaro è generato da una provocazione ingannevole di Satana. Satana ha tutto l’interesse a sospingere l’uomo a legare tutto, ma proprio tutto della vita, al denaro, perché il denaro in sé non esiste, è una convenzione dell’uomo, che in qualsiasi momento può sparire e perdere valore, perciò legare tutto ciò che è vitale per l’uomo al denaro è il sistema più comodo ed efficace per distruggere l’umanità. Satana sta spingendo con tanta frenesia l’umanità a legare l’acqua, l’aria, il cibo, i semi, la salute, il divertimento, le relazioni al denaro perché, una volta che, per denaro, noi avremo inquinato l’aria, l’acqua, il cibo, la terra, i semi, la salute, le relazioni umane, a lui basterà far sparire il denaro per far sparire l’uomo. L’uomo non può mangiare, bere, seminare, coltivare banconote, né con il denaro può creare relazioni con gli altri e con se stesso.   
Alla luce di questo, Gesù che entra nel tempio, simbolo della casa del Padre, e vede come lo scempio sia già stato compiuto, non può trattenere il suo sdegno. Non è uno sdegno morale e puritano, ma è il pianto di Colui che vede in quel mercato, oltre alle bancarelle dei cambiamonete, la distruzione imminente, terrificante e allucinante dell’uomo e dell’umanità per opera del denaro.
Gesù in queste righe ci rivela inoltre qualcosa di assolutamente atteso e inatteso, ci rivela che in lui, il nuovo tempio dell’umanità, il tempo dell’attesa è terminato. In lui, risorto e vivo, il tempo delle attese è finito, il tempo stesso si è sciolto nel giorno senza fine di Dio. In Gesù risorto le attese cambiano aspetto, peso e significato. Per chi conosce Gesù, come il Figlio del Padre, non c’è più nulla e nessuno da attendere, la pena della sospensione e delle attese è terminato.
In Gesù non serve più attendere nulla e nessuno né in terra né in cielo, ora basta incamminarsi, incamminarsi verso casa. L’attesa è finita, la pace è possibile.