Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 7 Novembre 2020

31a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Filippési 4,10-19; Salmo 111,1-2.5-6.8a.9; Vangelo di Luca 16,9-15

Salmo 111,1-2.5-6.8.9

Beato l’uomo che teme il Signore.

1 Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
2
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.

5 Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
6
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.

8 Sicuro è il suo cuore, non teme.
9
Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria.

Vangelo di Luca 16,9-15

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «9 Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
10
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. 11 Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? 12 E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? 13 Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». 14 I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. 15 Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».

Timone

Immaginiamo che in un’imbarcazione ci siano due comandanti che hanno in progetto di raggiungere rispettivamente due destinazioni opposte: uno vuole andare a sud e l’altro a nord. Il timone è unico, non può certo essere mosso contemporaneamente da due piloti che hanno in mente destinazioni diverse e opposte. Ai due comandanti non resta ovviamente che entrare in lotta tra loro per il possesso del timone, per garantirsi la meta. Alla fine come si farà a sapere quale dei due comandanti avrà ottenuto per più tempo il possesso del timone? Sicuramente dalla rotta che l’imbarcazione avrà intrapreso: se il comandante che voleva arrivare a nord ha ottenuto per più tempo il possesso del timone, l’imbarcazione sarà indirizzata più verso il nord e viceversa.
Nell’oceano di questa vita anche l’imbarcazione della nostra persona ha un solo timone. Uno solo è il cuore che ci è stato donato per decidere dove andare e con chi andare, e non può essere mosso contemporaneamente da due possibili comandanti, né messo a servizio di due padroni nello stesso tempo. I due possibili comandanti per muovere il timone del cuore umano sono Dio o il denaro, e mai, mai contemporaneamente. Gesù è chiaro, questi sono i possibili signori del cuore dell’uomo, ai quali l’uomo può donare la sua totale dedizione: o Dio Amore o l’amore per il denaro. Denaro inteso come ricerca del benessere solo a proprio vantaggio, anzi, perfino a scapito del benessere altrui, per garantirsi il predominio sugli altri uomini. Il cuore che onora il denaro disprezzerà Dio, il cuore che onora Dio riterrà un nulla il denaro. A ciascun uomo la sua scelta. La scelta è a quale dei due comandanti offrire il timone del proprio cuore e della propria vita.
I due padroni che il cuore dell’uomo può servire hanno mete e obiettivi completamente diversi, anzi opposti, e non possono mettere contemporaneamente mano al timone della persona umana. Fino a che in un cuore c’è amor di denaro e di ricchezza, non ci può essere Dio amore e fino a che c’è Dio amore, non ci può essere amor di denaro. I cuori che servono il padrone denaro, il potere e il possesso hanno spesso la necessità e il bisogno di coprire e nascondere la tenebra delle loro azioni con l’apparenza della più viscerale appartenenza al mondo della moralità, al sistema della legalità, al regime della giustizia. Ma se in questo è possibile ingannare lo sguardo degli uomini, non è possibile ingannare lo sguardo di Dio, che vede ogni profondità e intenzione, così che Gesù può affermare: Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole. Fondamentalmente gli uomini della gerarchia religiosa, e i dirigenti del popolo odiavano Gesù perché aveva il potere e la forza di svelare la realtà della loro totale appartenenza e del loro totale servizio al padrone denaro, anche se abilmente ricoperti dall’apparente servizio a Dio. Se Dio e denaro sono gli unici signori ai quali l’uomo può veramente dedicare il proprio cuore per tutta la vita, è evidente che non c’è niente di più efficace e funzionale, per coprire e nascondere agli occhi dei popoli il servizio al padrone denaro e ricchezza, che mettersi sotto il mantello dell’apparente appartenere al servizio e al culto di Dio Onnipotente. Ma c’è un modo sicuro per conoscere la verità del tipo di servizio che il cuore dell’uomo ha scelto, e lo svela Gesù molto semplicemente: I farisei [gruppo estremamente religioso] che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. In tutta la storia umana gli uomini, religiosi o meno, manifesteranno sempre e perfettamente la loro schiavitù totale al padrone denaro e ricchezza, ridicolizzando e sbeffeggiando tutti coloro che da Dio vengono e a Dio appartengono. Beffarsi di Dio e di tutto ciò che a Dio appartiene e da Dio viene è l’attività primaria, il rito preferito degli schiavi del dio denaro, ovviamente dopo la ricerca della ricchezza e del potere.