Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 5 Novembre 2020

31a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Filippési 3,3-8a; Salmo 104,2-7; Vangelo di Luca 15,1-10

Salmo 104,2-7

Ricercate sempre il volto del Signore.

Cantate al Signore, 2 a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
3 Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

4 Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
5 Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

6 Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
7 È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Vangelo di Luca 15,1-10

In quel tempo, 1 si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2 I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
3
Ed egli disse loro questa parabola:
4 «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? 5 Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, 6 va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. 7 Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
8
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? 9 E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. 10 Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Che differenza

La differenza è abissale. La differenza è totale. Il cuore di Dio, il cuore dell’Amore, il cuore nell’amore, quando ritrova qualcuno che si era perso e disperso, quando riesce a correggere una deviazione mortale e a raccogliere le lacrime di una vita che cambia e inizia a dirigere verso l’amore e la luce il proprio orientamento mentale, gioisce sempre di gioia grande e piena.
Il cuore che non è in Dio e non è nell’amore, ma è pervaso completamente dal meccanismo indagatore e giudice della legge e del moralismo, non conosce la gioia, non gioisce mai. Il cuore che è immerso nella morale e nel legalismo lotta e si affatica senza sosta per correggere, indirizzare, aggiustare, salvare, perfezionare, raddrizzare gli altri, ma non prova gioia, non conosce l’esultanza per chi si ravvede, per chi si pente, per chi ritorna alla luce della luce, per chi ritrova la strada dopo essersi perduto.
Questa è la differenza sostanziale, infinita, insormontabile tra chi vive per amore e chi vive per morale.