Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 4 Novembre 2020

31a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Filippési 2,12-18; Salmo 26,1.4.13-14; Vangelo di Luca 14,25-33

Salmo 26,1.4.13-14

Il Signore è mia luce e mia salvezza.

1 Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

4 Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario. 

13 Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
14 Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
 

Vangelo di Luca 14,25-33

 In quel tempo, 25 una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: 26 «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 27 Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
28 Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? 29 Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, 30 dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
31 Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 32 Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
33 Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Chi ami chi

Per chi ama il motore dell’auto più dell’auto, non ha senso avere un’auto.
Per chi ama l’auto più del viaggio, non ha senso mettersi in viaggio.
Colui che ama il viaggiare più della terra che sta attraversando,
non potrà mai conoscere cosa significhi
avere dentro di sé e al proprio fianco la madre terra nel proprio viaggio,
e se non ama la madre terra non ama nulla di ciò che è sopra la terra.

Per chi ama il vestito più del corpo, non ha senso avere un corpo.
Per chi ama il corpo più della propria vita, non ha senso essere vivo.
Colui che ama la propria vita più di Colui che ha creato la vita,
non potrà mai conoscere cosa significhi amare la vita ed essere amato dalla vita,
e chi non ama la vita non può essere felice e non può rendere felice nessuno.

Per chi ama i mattoni più della casa, non ha senso costruire una casa.
Per chi ama la casa più della famiglia che ci vive dentro,
non ha senso costruire una famiglia.
Chi ama la propria famiglia e i legami familiari
più di Colui che l’ha creato e ha creato gli esseri della sua famiglia, 
non potrà mai conoscere cosa significhi amare il Creatore e sentirsi amato dal Creatore,
e chi non ama il Creatore non ama nulla e nessuno.

Per chi ama la rilegatura del libro più del libro, non ha senso avere un libro.
Per chi ama le lettere del libro, più della conoscenza
che le parole del libro trasmettono, non ha senso leggere il libro.
Colui che ama la conoscenza più della Sapienza a cui la conoscenza appartiene,
non potrà mai conoscere cosa significhi amare la Sapienza
ed essere amato dalla Sapienza,
e chi non ama la Sapienza e dalla Sapienza non è amato,
non sa dove andare per raggiungere la luce della vita senza fine.