La beatitudine che Gesù annuncia è uno stato totale dell’essere che coinvolge e invade tutta la persona umana in ogni sua dimensione spirituale, psichica e corporea. Le beatitudini sono la proposta evolutiva di Gesù per tutta l’umanità, già a partire dalla vita su questa terra. Lo stato di beatitudine che Gesù annuncia agli uomini realizza l’unione grata con il tutto e con l’uno, in equilibrio salutare e nel reale benessere per tutti gli uomini, nella condivisione equa e abbondante di tutte le risorse e le ricchezze della terra.
A quali scelte, pensieri, dialoghi interiori, valori, decisioni è dunque inscindibilmente legata la beatitudine reale dell’uomo e dell’umanità che Gesù annuncia?
La beatitudine reale dell’uomo è legata alla povertà di spirito. Non si tratta affatto di miseria dell’anima, ma di quel potentissimo atteggiamento spirituale che, in qualsiasi frangente della vita, prevede, prima e anzitutto, anticipatamente e fondamentalmente, un fiducioso totale abbandono in Dio.
L’opposto dell’essere povero in spirito è il pensare male di Dio e, pensando di essere da lui ingiustamente abbandonati, forzare la vita e le situazioni per averne il controllo, sostituendosi a lui e alla sua fantasiosa provvidenza.
La reale beatitudine dell’uomo è legata al fatto di potersi trovare a piangere solitudine, incomprensione, emarginazione, difficoltà non a causa del proprio malato dialogo interiore, ma a motivo della persecuzione, dello sciacallaggio e della violenza dei poteri forti che si oppongono alle realtà di giustizia e di pace in cui si crede. L’opposto di questa beatitudine è entrare in rivolta contro Dio e il suo modo di intervenire e agire che non si accorda con i nostri sistemi di pensiero. Questo comporta diventare duri di cuore e perdere la gratitudine del cuore, la passione e l’amore per le realtà in cui si crede, a causa delle persecuzioni e delle incomprensioni.
La reale beatitudine dell’uomo è legata alla mitezza, alla misericordia, all’assenza di giudizio e condanna con cui si compie ogni azione e si svolgono tutti i nostri compiti e le nostre relazioni. L’opposto di questa beatitudine è il delirio di onnipotenza dello sguardo indagatore e giudice, è quel mettersi al posto di Dio che conduce alla superbia e all’arroganza e che spegne nel cuore mitezza e misericordia, sfociando nell’ambizione più sfrenata.
La reale beatitudine dell’uomo è legata alla potenza spirituale della nostra fame e sete di giustizia e benessere a favore di tutti che realizza le nostre azioni come operatori di pace. L’opposto di questa beatitudine è considerare Dio un nemico del proprio benessere, un disturbo fastidioso, una seccatura molesta nel vivere e organizzare la vita unicamente per il proprio vantaggio e nell’operare scelte e progetti solo e unicamente per i propri interessi e priorità.
La reale beatitudine dell’uomo è legata alla forza di accettare serenamente, anzi, con profondo onore interiore, la persecuzione, l’insulto, la calunnia, se queste derivano a causa del proprio desiderio di seguire il vangelo e il Maestro Gesù. L’opposto di questa beatitudine è combattere in nome di Dio, usare la sete di vendetta, l’ira, la violenza, il conflitto nel suo nome.
È sicuro. Non c’è possibilità di errore. È sicuro, assolutamente sicuro: l’uomo che segue queste beatitudini sarà felice, pienamente felice ed equilibratamente sano, anche nei momenti difficili e faticosi dell’esistenza. È sicuro: l’uomo che segue l’opposto di queste beatitudini non conoscerà mai la felicità, la pace, la realizzazione di sé, il vero benessere, la salute, la beatitudine. È sicuro.