Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 25 Ottobre 2020

30a del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Èsodo 22,20-26; Salmo 17,2-4.47.51ab; Prima lettera ai Tessalonicési 1,5c-10; Vangelo di Matteo 22,34-40

Salmo 17,2-4.47.51

Ti amo, Signore, mia forza.

2 Ti amo, Signore, mia forza,
3
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
4
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

47 Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
51
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.

Vangelo di Matteo 22,34-40

In quel tempo, 34 i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme 35 e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?»
37
Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38 Questo è il grande e primo comandamento. 39 Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Sospesa

Letteralmente è scritto: in questi due comandamenti tutta la legge è sospesa [greco: kremànnumi] e i profeti.
Kremànnumi, “appendo, sospendo, impicco”, è il verbo della crocifissione, dell’appendere alla croce: la radice qrem richiama il telaio su cui tessere, il piolo su cui appendere. Indica che lì c’è il principio per cui tutto sussiste, tutto può stare in piedi e resistere. È il punto alto, il punto di fissione. L’accadico keremu significa “mantenere, sostenere”.
Gesù ci rivela il cuore di tutto e di ogni cosa, il principio primo dell’uno e del tutto, la prima legge dominante per cui ogni cosa esiste e vive, la sintesi di ogni valore e metodo evangelico, il telaio divino a cui ogni parola di Dio, ogni ispirazione e profezia sono legate. È il punto fermo a cui tutto, tutto è legato da sempre, per sempre. Tutta la storia dell’uomo, la sua crescita e maturazione sapienziale, la sua evoluzione spirituale, scientifica e sociale, la sua salute  fisica e intellettuale, le sue relazioni, il suo cooperare con il proprio lavoro all’opera creatrice, tutta la vita individuale e collettiva dell’uomo è sospesa a queste divine procedure: Amerai – questo futuro greco traduce il futuro ebraico, costruzione grammaticale con cui si esprime un comando, il comando, amail Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Nella croce, l’umanità ha sospeso Gesù per gridare a Dio Padre che Gesù non è stato percepito affatto come amico e Signore, ma come il nemico impostore supremo. Nella croce, Dio Padre ha lasciato sospendere suo Figlio per gridare all’umanità che, amico o no, Gesù è colui che incarna, realizza e annuncia la procedura dell’amore e, senza di lui, non potremo fare nulla, anzi, verremo nullificati in tutto ciò che senza di lui stiamo facendo. A quell’ama e a quella croce, che lo incarna fino al sangue e al dono totale, tutto è sospeso.