Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 24 Ottobre 2020

29a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera agli Efesìni 4,7-16; Salmo 121,1-5; Vangelo di Luca 13,1-9

Salmo 121,1-5

Andremo con gioia alla casa del Signore.

1 Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore»!
2 Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

3 Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
4 È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.

Secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
5 Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.

Questo salmo può essere cantato utilizzando la melodia di ANDREMO CON GIOIA ALLA CASA DEL SIGNORE
 

Vangelo di Luca 13,1-9

1 In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. 2 Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? 3 No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4 O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5 No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
6
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7 Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?” 8 Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. 9 Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Una o Altra

Sono connesse tra loro ma sono gli estremi opposti, sono collegate e al tempo stesso indissolubilmente separate. Una e Altra non possono mai esistere e coesistere simultaneamente. O Una o Altra. Se c’è Una, Altra sparisce. Se c’è Altra, Una non si trova. Se Altra è conosciuta, Una è sconosciuta. Se Una è conosciuta, Altra è sconosciuta. Se Una è presente, Altra è assente. Se Altra è presente, Una è assente. Se Una è vicina, Altra è introvabile. Se Altra è vicina, Una è lontanissima. Se Una canta, Altra tace. Se Altra grida forte, Una è stata resa muta. Una annuncia, Altra denuncia. Una apre, Altra chiude. Una rivela, Altra oscura. Una rende possibile l’impossibile, Altra rende impossibile il possibile. Una unifica, Altra separa. Una propone, Altra pretende. Una viene dall’Uno, Altra viene dall’Altro.
Letteralmente Gesù afferma: se non metanoète-mutate-pensiero tutti similmente apolèisthe-perirete.
Metanoète, “cambiate mente, opinione, mentalità”, deriva dal verbo greco metanoèo, composto dalla preposizione metà, “contro, inversamente, diversamente, attraverso” e dal verbo noèo, “intendo, comprendo, capisco”, che a sua volta deriva dal sostantivo nòus, “pensiero, mente, intelligenza, modo di intendere, di giudicare”. Nòus è la facoltà della nostra mente di concepire pensieri, elaborare concetti e formulare giudizi. Metanoèite, cambiate mente-nòus, è senz’altro l’attività spirituale più richiesta e proposta da Gesù nel vangelo per vivere il vangelo e vivere nella gioia. Se si potesse sintetizzare il vangelo in due parole, sarebbero muta mente, sia nel senso di cambiare, modificare l’orientamento mentale, sia di rendere muta la mente per far parlare lo spirito.
Apolèisthe, “perirete”, deriva dal verbo greco apòllumi, “mando in rovina, faccio perire, distruggo, perdo, svanisco, perisco; riduco al nulla, nullifico, consumo, anniento”, formato dalla preposizione intensiva apò unita a òllumi, “faccio perire, guasto”. Quindi non si tratta semplicemente di morire, ma di essere distrutti, mandati in rovina, venir persi, resi nulli, nullificati. La distruzione, la nullificazione è il destino di chi non accetta di evolversi spiritualmente attraverso il mutamento interiore.
Metanoèo è Una. Apòllumi è Altra.
O Metanoèo, mutamento spirituale e psichico interiore, o Apòllumi, distruzione, nullificazione. O mutamento interiore in Dio o distruzione. O Una o Altra.