Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Lunedì 12 Ottobre 2020

28a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Gàlati 4,22-24.26-27.31 - 5,1; Salmo 112,1-5a.6-7; Vangelo di Luca 11,29-32

Salmo 112,1-5.6-7

Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.

1 Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
2 Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.

3 Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
4 Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.

5 Chi è come il Signore, nostro Dio,
che 6 si china a guardare sui cieli e sulla terra?
7 Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero.

Questo salmo può essere cantato utilizzando la melodia di SIA BENEDETTO IL NOME DEL SIGNORE
 

Vangelo di Luca 11,29-32

In quel tempo, 29 mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30 Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
31
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
32
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Segno di Giona

A questa generazione non sarà dato alcun segno se non il segno di Giona. Cosa significa? Giona è stato il profeta che, per ordine divino, si è preso cura di avvisare la grande città di Ninive che se non avesse repentinamente e completamente fatto verità in Dio - così dice letteralmente il testo ebraico – sarebbe stata rivoltata. La profezia di Giona è una minaccia? È un ricatto? No. È, come dice il testo, una chiamata, un’opportunità per la vita e l’evoluzione. Giona è dunque un dono di Dio, una proposta per l’evoluzione, una possibilità di cambiamento, ma, vista la situazione e l’emergenza, Giona è anche segno di un avvertimento, l’ultimo avvertimento.
A questa generazione, la nostra generazione, è stato offerto ben più della sapienza di Salomone, ben più della predicazione di Giona, sono state offerte la presenza, la sapienza, la predicazione, sono state offerte le procedure e la vita stessa del Figlio Gesù. Gesù afferma che a questa nostra generazione malvagia non sarà dato nessun altro segno se non il segno che Giona diede a Ninive. Gesù è il segno. Gesù ci ha offerto interamente la propria vita pur di donarci le procedure divine mai rivelate alla storia umana, nel desiderio che riuscissimo a costruire un’umanità veramente evoluta, felice, serena, sana e pacifica. Considerare Gesù un’avvincente proposta per fondare una nuova religione, e rinchiuderlo negli ambienti della ritualità e della confessione religiosa, è stato un errore colossale, il più grande errore della storia, l’errore che ci è costato l’annullamento di ogni evoluzione umana e sociale. Quando duemila anni fa Gesù si è presentato al mondo con il suo messaggio, non ha voluto far parte degli ambienti religiosi, né ha mai cercato di integrarsi con le strutture e le istituzioni confessionali del tempo, perché Gesù voleva essere un nuovo modo di vivere e di amare Dio e la vita, per tutti e per sempre, non una religione. Solo una generazione folgorata mentalmente dall’inganno satanico ha potuto rinchiudere Gesù nelle chiese e non sentirsi onorata di farlo entrare nei laboratori dove si studia il DNA, la biologia e la chimica. Solo una generazione malvagia ha potuto rinchiudere Gesù nei libri di teologia e non sentirsi onorata né fortunata di fare entrare lui e il suo messaggio nei fondamentali delle costituzioni, nel cuore della politica, nell’educazione delle giovani generazioni, come principio e metodo nei sistemi di condivisione delle risorse terrestri e nella ricerca delle sorgenti di energia gratuita e pulita, nel modo di costruire, di viaggiare, di lavorare, di vivere le relazioni e gli affetti. Gesù si è donato a noi così completamente che si è offerto persino come cibo e bevanda dell’anima e del corpo, per donarci energie e intelligenza, salute e armonia oltre ogni desiderio e immaginazione. Ma questa generazione, impazzita e arrogante, ha preferito masticare la sabbia degli addestramenti umani, dell’ignoranza e della paura, schiava dei poteri forti. Gesù è la reale e straordinaria possibilità di cambiamento verso una straordinaria evoluzione della vita umana, in ogni ordine e grado, ma ora, vista la situazione in cui versa l’umanità e la terra tutta, Gesù si trasforma nel segno, nel segno di Giona, un avvertimento, l’ultimo avvertimento.