Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 10 Ottobre 2020

27a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Gàlati 3,22-29; Salmo 104,2-7; Vangelo di Luca 11,27-28

Salmo 104,2-7

Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
Oppure: Il Signore è fedele per sempre.

Cantate al Signore, 2 a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
3 Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

4 Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
5 Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

6 Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
7 È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Vangelo di Luca 11,27-28

In quel tempo, 27 mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!»
28
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!»

È tutto

Bello, spontaneo, travolgente, un grido da innamorati quello della donna, una benedizione solenne, vibrante, per Maria la Madre e per Gesù il Figlio: Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato! Un grido ispirato dalla bellezza, dalla grazia, dalla potenza amante e salvifica, dalla pace sovrana, sprigionate in ogni gesto e parola da quell’uomo-Dio, così mite e sapiente, buono e giusto, umile e onnipotente. Un grido carico di benedizione e di lode, di gratitudine e stupore per Gesù, un grido che, almeno in quel momento, l’umanità, nella voce di quella donna, non è riuscita a tacere e che nessuno è riuscito a zittire.
Gesù gradisce, sorride, incontra e accarezza con lo sguardo, e poi, come sempre, ispira, ispira al mutamento, allarga oltre la visione, apre prospettive diverse, predispone a verità più alte. Dio Padre, nelle parole del Figlio Gesù, ci rivela qual è il legame che sopra ogni altro genera unità con lui e garantisce la nostra felicità: Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano. In ogni angolo della terra e della storia umana, ascoltare, conoscere, amare la Parola di Gesù e metterla in pratica è in assoluto l’unico modo, il modo supremo, per essere uniti a Dio ed essere beati, felici, nel benessere vero per tutti, nella vera evoluzione. Nemmeno appartenere a una tradizione religiosa, seguire una devozione o una ritualità particolare può assicurare l’unità con Dio e garantire qualche forma di felicità, ma solo e unicamente ascoltare con amore la Parola di Gesù e metterla in pratica. È fuor di dubbio che anche le generazioni venute prima di Gesù hanno avuto, per dono dello Spirito, la possibilità di conoscere il cuore della Parola del Figlio nel loro cuore e di poterla mettere in pratica, ma la nostra generazione, che ha potuto ascoltare la sua Parola dalle sue stesse labbra in tutta la sua pienezza, ha avuto per certo una possibilità mai data ad altre generazioni. Ascoltare e mettere in pratica la Parola di Gesù è tutto, è per tutti, è oltre, è per sempre.