Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 8 Ottobre 2020

27a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lettera ai Gàlati 3.1-5; Salmo: Vangelo di Luca 1,69-75; Vangelo di Luca 11,5-13

Salmo: Luca 1,69-75

Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo.

69 Ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
70 come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo.

71 Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
72 Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza.

73 Del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, 74 liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, 75 in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

Vangelo di Luca 11,5-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 5 «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, 6 perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, 7 e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, 8 vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. 9 Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10 Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 11 Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? 12 O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13 Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!»

Ispirare principi

Sa ispirare come nessun altro e non smette di farlo un solo istante, in tutti e in ciascuno dei cuori dell’umanità. Lui, il Maestro Gesù, è l’unico Maestro che sa ispirare da dentro con la potenza e la dolcezza del Paraclito. Niente e nessuno sulla terra sa ispirare così. Da questo deriva la potenza straordinaria e assolutamente unica del vangelo. Niente di ciò che è scritto e proposto sulla terra suona alle orecchie e al cuore dell’uomo in modo così semplice, perfetto, completo nel saper ispirare alla metànoia come il vangelo.
Ma cosa significa saper ispirare? Ispirare è prima di ogni cosa mostrare, indicare, proporre alla mente e al cuore, senza provocare giudizi, pressioni o divisioni, che i principi fondanti per essere felici potrebbero essere altri, per arrivare poi a far sperimentare e a comprendere che i principi fondanti per essere felici sono realmente altri. Quando lo spirito accetta di farsi ispirare su nuovi principi, allora è pronto per modificare i presupposti delle scelte e delle azioni: la modificazione dei presupposti rende possibile all’orientamento mentale di cambiare le regole, e questo permette all’uomo di aprire nuove prospettive e scelte per il proprio benessere e felicità.
L’indicazione umana “il tempo è denaro” si fonda su dei principi di un certo tipo, che determinano presupposti, regole, prospettive, scelte e azioni, abitudini alimentari, stili di vita, disarmonie e malattie di un certo tipo. L’indicazione divina “shabbat-riposati con regolarità e celebra la vita con gratitudine” si fonda su dei principi di un altro tipo, che determinano presupposti, regole, prospettive, scelte e azioni, abitudini alimentari, stili di vita, armonie e salute di un altro tipo. Lottare per la carriera, l’ambizione, il successo è il comportamento di colui che si è così rassegnato alla propria miseria spirituale e alla sfiducia psichica in se stesso, da essersi aggrappato al principio primo di compiacere se stesso e gli altri a tutti i costi, per tutta la vita. Appassionarsi al bene comune, alla condivisione, al benessere per tutti, è il comportamento di colui che crede in se stesso come figlio di Dio, crede ai doni ricevuti da Dio e, con umiltà spirituale e produttività psichica, si è legato al principio primo di essere felice e di far felici gli altri, senza pressioni, violenza, separazioni, per tutta la vita, anche in tempo di persecuzione. Famiglie divise e in lotta per l’eredità, coppie in separazione che si massacrano in tribunale per il denaro, la proprietà privata della terra, dell’acqua, dei beni di assoluta necessità offrono il segno chiaro non solo della durezza del cuore dell’uomo ma soprattutto dei principi che lo alimentano.
Gesù è venuto sulla terra a ispirarci nuovi principi, nuovi presupposti, nuove procedure, prospettive, scelte e azioni. È venuto sulla terra e ci ha parlato e mostrato lui stesso  che è possibile cambiare quello che ci sembra impossibile cambiare, che è possibile migliorare ciò che ci sembra impossibile migliorare. Ecco perché nella sua Parola insiste così tanto e così spesso nel non smettere di cercare, di bussare, di cercare ispirazione e nel lasciarsi ispirare: Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.