Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 22 Settembre 2020

25a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Primo libro dei Proverbi 21,1-610-13; Salmo 118,1.27.30.34-35.44; Vangelo di Luca 8,19-21

Salmo 118,1.27.30.34-35.44

Guidami, Signore, sul sentiero dei tuoi comandi.

1 Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
27
Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò le tue meraviglie.

30 Ho scelto la via della fedeltà,
mi sono proposto i tuoi giudizi.
34
Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore.

35 Guidami sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in essi è la mia felicità.
44
Osserverò continuamente la tua legge,
in eterno, per sempre.

Vangelo di Luca 8,19-21

In quel tempo, 19 andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
20
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
21
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

Parentela

I fiori di un pesco sono collegati e legati ai rami del pesco. I rami del pesco sono collegati e legati al tronco del pesco, anche le radici del pesco sono collegate e legate al tronco del pesco. Ma se guardiamo più precisamente fiori, rami, radici, a chi e a che cosa sono legati e collegati veramente? Sono più legati e collegati tra loro o alla terra? Sono più legati e collegati tra loro o all’acqua e all’ossigeno? Non c’è dubbio. Il vero legame e collegamento del pesco è con la terra, con l’acqua, con l’ossigeno. È solo nella misura in cui tutte le parti del pesco sono armoniosamente, perfettamente, decisamente collegate con la fonte della loro vita, la terra, l’acqua, l’ossigeno, che è possibile un legame bello ed efficace tra le varie parti del pesco stesso. Il vero legame e collegamento è solo con chi ci dà la vita, gli altri legami ne sono una conseguenza. Così è per gli uomini e per tutti i loro legami e collegamenti parentali e affettivi. Sono infiniti i legami parentali degli uomini, dettati dal sangue e dai collegamenti affettivi, dalle relazioni, ma in realtà tutti gli uomini, se non sono legati e collegati con la fonte prima della vita, con lo Spirito di Dio, non sono legati né possono essere collegati in nessun modo tra di loro. È solo nella misura in cui gli uomini sono armoniosamente, perfettamente, decisamente collegati con la fonte della loro vita, che è Dio, il Signore, e la sua Parola, Parola che esprime e ci fa conoscere il suo pensiero e il suo cuore, che è possibile un legame bello ed efficace tra i vari collegamenti parentali e affettivi. Dicono a Gesù: Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti, ma Gesù afferma di non avere rapporto parentale con nessuno, nemmeno con chi gli ha trasmesso la vita, la sua dolcissima Madre. Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica. In questa frase c’è la più inaudita, sconvolgente, altissima rivelazione della storia umana. Quando gli uomini e le donne comprenderanno con amore e intelligenza questa verità, tutta la vita dell’uomo cambierà improvvisamente e si evolverà veramente nella luce e nella pace per tutti, a tutti i livelli, da quello sociale a quello scientifico, da quello spirituale a quello relazionale. In questa frase di Gesù viene spiegato come non esiste legame utile, liberante, vivo, reale, efficace che abbia senso di esistere, se non nello spirito, nel collegamento spirituale con Lui e con la conoscenza e la decisione di realizzare la sapienza della sua Parola.
Maria è veramente la madre di Gesù, non solo perché l’ha accolto in grembo, partorito, allattato, accudito, protetto, aiutato a crescere, ma anche e soprattutto perché è colei che, prima e più di ogni altra creatura al mondo, ne è discepola perfetta. Maria ha compreso, nel modo più pieno e certo, che non avrebbe mai potuto esigere, rivendicare, reclamare un legame d’amore e di fiducia con quel Figlio solo per il proprio diritto di prelazione acquisito con l’averlo partorito. È il profondo, meraviglioso, totale, irrepetibile rapporto di unità, fiducia, abbandono in Lui, è il modo unico e perfetto in cui Maria è discepola di Gesù che fa di Maria la madre del Signore. Ed è così per tutti i legami umani e parentali della storia umana. Sono un nulla inutile e pretestuoso, se non sono legami collegati nell’intimità dello spirito allo Spirito, alla fonte stessa della Vita, al di là delle forme confessionali e storiche con cui Dio è conosciuto e adorato.
E sono un nulla inutile e pretestuoso se le persone esigono, rivendicano, reclamano amore e relazione, senza condividere nell’anima e nel cuore la realizzazione della giustizia, della condivisione, delle Beatitudini. Beatitudini evangeliche che anche se non sono state ascoltate con le orecchie possono essere vissute nel cuore e nelle azioni. Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica. La parentela di Gesù, la parentela di Dio non è equivocabile, non è confondibile, è costituita da tutti coloro che, in ogni tempo e luogo, ascoltano la sua Parola con tutto il cuore e la mettono in pratica. È ovvio che per Parola di Gesù si intende, oltre al vangelo, anche quello che Dio ha ispirato e scritto da sempre nel cuore di tutti gli uomini, che Gesù riassume nella legge madre di tutte le leggi: Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti (Matteo 7,12; Luca 6,31).