Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 8 Settembre 2020

Natività della Beata Vergine Maria

Parola del giorno
Michèa 5,1-4a; oppure: Lettera ai Romani 8,28-30; Salmo 12,4ab.6; Vangelo di Matteo 1,1-16.18-23

Salmo 12,4ab.6

Gioisco pienamente nel Signore.

4 Guarda, rispondimi, Signore, mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi.

6 Io nella tua fedeltà ho confidato;
esulterà il mio cuore nella tua salvezza,
canterò al Signore, che mi ha beneficato.

Vangelo di Matteo 1,1-16.18-23

1 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
2 Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, 4 Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, 5 Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 6 Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, 7 Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, 8 Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, 9 Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechìa, 10 Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, 11 Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
12 Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, 13 Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, 14 Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 15 Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 16 Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.

18 Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
20 Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21 ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
22 Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: 23 “Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele”, che significa Dio con noi.

Preparativi

Non è stata né improvvisa, né improvvisata. Non è stata inaspettata, né inattesa, tantomeno frettolosa e precipitosa. Quella di Immanuel, il Dio con noi, non si può proprio dire che sia stata una visita improvvisa, né improvvisata. Non si può certo dire che quella di Immanuel sia stata una visita all’umanità dai preparativi sommari e sbrigativi, superficiali, approssimativi. La visita di Immanuel alla terra è frutto di un progetto cosmico senza precedenti. Tutto nei multiversi creati si è mosso in milioni di anni, in preparazione di questa visita di Gesù Dio alla terra e all’umanità. La visita di Immanuel alla terra è stata preparata e annunciata al mondo con determinazione e precisione divine. Scritta e perfettamente leggibile nel movimento delle stelle e nei libri sacri di ogni spiritualità antica, la visita di Gesù è stata annunciata e profetizzata con dettagliata precisione soprattutto tra le righe della Parola rivelata per eccellenza, l’Antico Testamento. Tanto più la visita di Immanuel è una visita divina e celeste, tanto più è stata preparata nell’eccellenza e nella perfezione, oltre che nell’assoluto rispetto della libertà degli uomini, e per questo si è presentata agli occhi della mente e del cuore dell’umanità circonfusa di ogni grazia e gloria, pur in modo semplice, mite, gentile, umile, quasi dimesso.
La visita di Immanuel alla terra, così divinamente e amorosamente preparata e annunciata dai cieli, può essere colta come improvvisa solo dagli ignoranti, inattesa solo dagli stupidi, inutile solo dagli illusi, inopportuna solo dagli arroganti, può essere colta come pericolosa solo dai superbi, dannosa solo dalle gerarchie religiose, inquietante solo dai potenti della terra. Forse è per questo che quel giorno, per celebrare il primo e supremo incontro tra Gesù-Dio e l’umanità, nella lista degli invitati alla festa, in mano agli angeli di Dio, non c’era il nome di nessun rappresentante della religione ebraica, nessun nome di capo dei sacerdoti del tempio, nessun nome di anziano e dirigente del popolo, nessun nome di dirigente politico; insieme al nome di Maria e di Giuseppe, per l’incontro più straordinario e sublime di tutta la storia della terra, nella lista degli angeli, solo il nome di umili pastori di greggi e di gente del popolo, insieme al nome di alcuni uomini di terre lontanissime, umili cercatori di Dio dalla profondissima spiritualità e sapienza, i magi. Nessuno, meglio di Dio sa che non ci sono sulla terra ginocchia pronte a genuflettersi, in amorosa e gioiosa adorazione al cospetto di Dio, se non le ginocchia degli umili e dei semplici, degli uomini e delle donne che cercano Dio nel loro cuore innamorato. Non perché i semplici hanno la mente più debole, ma perché hanno il cuore più grande e una visione spirituale senza pregiudizi e confini, come ci conferma Matteo 11,25.