Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 20 Agosto 2020

20a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Ezechièle 36,23-28; Salmo 50,12-15.18-19; Vangelo di Matteo 22,1-14

Salmo 50,12-15.18-19

Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati.

12 Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
13 Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

14 Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
15 Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.

18 Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocausti, tu non li accetti.
19 Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Vangelo di Matteo 22,1-14

In quel tempo, 1 Gesù riprese a parlare loro con parabole ai capi dei sacerdoti e ai farisei e disse: 2 «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. 3 Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
4
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!” 5 Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6 altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
7
Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
8
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; 9 andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. 10 Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
11
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. 12 Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale?” Quello ammutolì. 13 Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. 14 Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Cosa manca?

Cosa manca all’invito del Re per essere gradito agli invitati? Qualcosa deve mancare per forza, vista la fatica degli invitati a rispondere! È un invito triste? No, è un invito a nozze, è l’invito per la festa meravigliosa del Figlio. Allora è un invito poco chiaro? No, è stato ripetuto in molti modi e da molte voci. Forse è un invito senza prospettive di divertimento? No, è l’invito a un banchetto gigantesco, immenso, meraviglioso. Senz’altro è un invito per una festa mal organizzata? No, la festa è organizzata divinamente, è il caso di dirlo, tutto è pronto, buoi e animali grassi già sul fuoco a rosolare, il banchetto è favoloso. Cosa manca all’invito del Re, tanto che gli invitati hanno preferito far finta di nulla o addirittura andare a lavorare il campo o a seguire gli affari? Cosa c’era d’irrispettoso e violento nell’invito del Re, tanto che i latori dell’invito sono stati presi, insultati, malmenati, uccisi? Cosa manca all’invito del Re, per essere stato motivo di tanta indifferenza o di tanta violenza? Una cosa manca. Manca quella cosa che, se non c’è, rende tutto così incerto, disordinato, pericoloso, imprevisto. All’invito del Re manca l’obbligo, manca la precettazione. L’invito del Re è libero, assolutamente libero e liberante. Questo lo rende motivo di sospetto per alcuni, di invidia per altri, oggetto di cupidigia per altri ancora. È la libertà intrinseca dell’invito che lo rende poco attraente agli occhi degli invitati ed è sempre la libertà dell’invito che scatena la corsa al possesso, al controllo, al trattenere. E anche quando, all’invito del Signore della vita, la reazione violenta dell’umanità viene sedata nel sangue e nel fuoco dalle forze stesse della natura – nella parabole nominate come le truppe del Re –, anche allora, con la sala piena di altri invitati, il peso della libertà si fa ancora sentire. L’invitato senza vestito a festa rappresenta appunto coloro che rispondono all’invito della vita senza apprezzare la potenza e la libertà dell’invito divino.
A qualsiasi gruppo di invitati tu appartenga, visto che sei stato invitato, non dimenticare l’abito della festa, fratello, non per paura, ma per onorare, con il tuo sorriso e con la solennità della tua gratitudine, la gloria della vita e il nome del Signore della vita.