Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 18 Luglio 2020

15a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Michèa 2,1-5; Salmo 9,1-4.7-8.14; Vangelo di Matteo 12,14-21

Salmo 9,1-4.7-8.14

Non dimenticare i poveri, Signore!
Oppure: Ascolta, Signore, le suppliche dei poveri.

1 Perché, Signore, ti tieni lontano,
nei momenti di pericolo ti nascondi?
2
Con arroganza il malvagio perseguita il povero:
cadano nelle insidie che hanno tramato!

3 Il malvagio si vanta dei suoi desideri,
l’avido benedice se stesso.
4
Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore:
«Dio non ne chiede conto, non esiste!»;
questo è tutto il suo pensiero.

7 Di spergiuri, di frodi e d’inganni ha piena la bocca,
sulla sua lingua sono cattiveria e prepotenza.
8
Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l’innocente.

14 Eppure tu vedi l’affanno e il dolore,
li guardi e li prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell’orfano tu sei l’aiuto.

Vangelo di Matteo 12,14-21

 In quel tempo 14 i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. 15 Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti 16 e impose loro di non divulgarlo, 17 perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: 18 “Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia. 19 Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce. 20 Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia; 21 nel suo nome spereranno le nazioni”.

Contro chi?

Cos’era successo, cosa aveva fatto Gesù di così disgustoso e immorale per provocare un’ira così feroce nei farisei?
I farisei, oltre ad avere una naturale predisposizione a colpire la novità e la diversità, con ira furibonda per difendere la loro integrità, il loro potere, avevano dovuto subire il fatto, assolutamente inaccettabile, che Gesù, dichiarandosi Signore del sabato, Signore della legge, della morale, dei tribunali, delle convenzioni e di ogni “consiglio” umano, afferma che in lui e solo in lui s’incarnano le parole: Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia. Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce. Non spezzerà una canna già incrinata,non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le nazioni. Gesù annuncia a tutti gli uomini di essere il Signore, il Signore della Misericordia. Ecco il peccato imperdonabile di Gesù secondo il cuore e la mente dei farisei, dei dirigenti del popolo, dei sacerdoti del tempio, delle gerarchie religiose e politiche.
Ora, a causa del comportamento di Gesù, la cecità dei farisei, il guardare deliberatamente solo con gli occhi per colpire e condannare si devono necessariamente trasformare in consiglio, riunione, assemblea deliberante. Il pregiudizio, l’ira, la rabbia, la vendetta sono avide di soluzioni finali e per questo necessitano dell’appoggio della legge, della morale, di ogni sana giustificazione e giustificato consenso. L’ira e la vendetta hanno fame insaziabile di pubblicità e pubblico spettacolo, Satana sa bene perché. Così il desiderio del cuore di distruggere e annullare si trasforma in un disegno mentale, si articola in progetto, raccoglie consensi per diventare congiura, s’incanala in consiglio per avere la forza della legge e della giustificazione per poi esplodere in tutta la sua violenza distruttiva.
Ma proprio qui, davanti all’osceno e volgare scolo dell’ira furibonda, davanti al turbine della violenza distruttiva, condivisa e legalizzata, gonfia di ciechi consensi, si adempiono le parole che il profeta Isaia ha predetto sul Signore Gesù: Vedi, questo è il Mio Servo, che Io ho scelto, e il Mio prediletto, di cui la Mia Anima si compiace; Io voglio porre su di Lui il Mio Spirito, ed Egli deve annunciare il giudizio ai pagani. Egli non urlerà né litigherà, e non Lo si udrà far chiasso nelle vie. La canna piegata non la spezzerà e non spegnerà lo stoppino fioco di una lampada, finché non porti il giudizio (la verità). E i pagani spereranno nel Suo Nome! Meraviglioso e sempre nuovo volto del Signore della Misericordia. Ma con chi ce l’hanno i farisei? Contro chi stanno scatenando la loro ira furibonda? Contro il Signore della Misericordia, contro l’essenza stessa della Mitezza e dell’Umiltà.