Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Venerdì 17 Luglio 2020

15a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Isaìa 38,1-6.21-22.7-8; Salmo: Isaìa 38,10-12d.16; Vangelo di Matteo 12,1-8

Salmo 38,10-12.16

Tu, Signore, hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione.
Oppure: Spero in te, Signore, tu mi dai vita.

10 Io dicevo: «A metà dei miei giorni me ne vado,
sono trattenuto alle porte degli inferi
per il resto dei miei anni».
11
Dicevo: «Non vedrò più il Signore
sulla terra dei viventi,
non guarderò più nessuno
fra gli abitanti del mondo.

12 La mia dimora è stata divelta e gettata lontano da me,
come una tenda di pastori.
Come un tessitore hai arrotolato la mia vita,
mi hai tagliato dalla trama.

16 Il Signore è su di loro: essi vivranno.
Tutto ciò che è in loro
è vita del suo spirito.
Guariscimi e rendimi la vita».

Vangelo di Matteo 12,1-8

1 In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. 2 Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
3
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? 4 Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. 5 O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? 6 Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. 7 Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. 8 Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».

Guardare con gli occhi

I farisei guardano solo con gli occhi, sono acuti osservatori, pedanti controllori, ma non riescono a vedere nulla. Perché? Perché guardare con gli occhi non basta, non basta mai. Guardare con gli occhi serve unicamente a confermare e a consolidare i propri pregiudizi e le proprie convinzioni. Guardare solo con gli occhi è un guardare da ciechi, è guardare nel buio, è essere oscurati intellettualmente e spiritualmente. Chi guarda solo con gli occhi non guarda per capire, per comprendere, ma solo per prendere la mira e per colpire. Chi guarda solo con gli occhi lo fa sempre e solo per colpire.
Gli occhi dei farisei sono sempre puntati su Gesù. Sono puntati su Gesù quando annuncia le procedure evangeliche nelle piazze, quando cena nelle case degli amici, quando risana migliaia di ammalati lungo le rive del mare, quando ferma le tempeste del lago, abbraccia i peccatori, fa risorgere i morti, lo seguono ovunque, perfino nei campi di grano. Gli occhi dei farisei sono puntati su Gesù, e non per capire, per comprendere, per aprire la visione del cuore e della mente, ma solo ed esclusivamente per prendere la mira e per colpire, colpire e distruggere.
Gesù guarda per comprendere, per amare, per capire, per abbracciare. I suoi sono sguardi diversi e portano a conseguenze e azioni diverse. Guardare solo con gli occhi è lo sguardo freddo e satanico della legge, dei tribunali, del giudizio, della condanna, del dovere, della morale, è lo sguardo di chi prende la mira per colpire e distruggere, anche se immancabilmente in nome di Dio, della giustizia, della sicurezza. È lo sguardo che Dio e i discepoli di Gesù non conoscono. Guardare per capire, per amare e comprendere è lo sguardo che Dio conosce, lo sguardo che Gesù pratica ogni istante e che il Santo Paraclito ispira. Gesù spiega l’abissale differenza tra questi sguardi affermando letteralmente: Se poi aveste conosciuto cos’è: Misericordia voglio e non sacrificio, non avreste condannato i non colpevoli. Signore infatti del sabato [di ogni legge, dovere e principio] è il Figlio dell’uomo.