Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 14 Luglio 2020

15a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Isaìa 7,1-9; Salmo 47,2-8; Vangelo di Matteo 11,20-24

Salmo 47,2-8

Dio ha fondato la sua città per sempre.

2 Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, 3 altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.

Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
4
Dio nei suoi palazzi
un baluardo si è dimostrato.

5 Ecco, i re si erano alleati,
avanzavano insieme.
6
Essi hanno visto:
atterriti, presi dal panico, sono fuggiti.

7 Là uno sgomento li ha colti,
doglie come di partoriente,
8
simile al vento orientale,
che squarcia le navi di Tarsis.

Vangelo di Matteo 11,20-24

In quel tempo, Gesù 20 si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: 21 «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. 22 Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.
23
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! 24 Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!»

Il rimprovero

Letteralmente: allora si mise a biasimare [greco: oneidìzein] le città in cui era avvenuta la maggior parte dei suoi miracoli, perché non si erano cambiate-di-mente [greco: metenòesan, verbo metanoèo].
Il rimprovero è per chi non cambia mente. Il rimprovero di Gesù è per chi non cambia orientamento mentale nemmeno davanti all’evidenza della meravigliosa efficacia e alla potenza della proposta evangelica. La metànoia che Gesù propone è il primo e definitivo passo verso l’evoluzione intellettuale e spirituale della persona. Cambiare orientamento dei pensieri è la chiave di ogni possibile successo e crescita individuale e collettiva.
Cambiare mente non è riorganizzare il sistema dei nostri pregiudizi, non è modificare le gerarchie delle nostre prospettive, scambiare i primati delle nostre attese, sostituire le nostre alleanze. Cambiare mente non è spegnere dei pregiudizi per accenderne altri, non è sposare una linea di pensiero, identificarsi con una filosofia, aderire a una religione invece che a un’altra. È possibile aderire e convertirsi a cento religioni diverse, mantenendo il medesimo orientamento mentale. Cambiare mente non è cambiare morale, comportamento, ritualità, politica, modo di giudicare.
Il nostro cuore è come un campo di terra e noi decidiamo, giorno dopo giorno, cosa seminare, cosa coltivare. Due sono le tipologie di semi possibili: semi bianchi di luce, il grano buono, semi neri di tenebra, la zizzania, tutti e due richiedono cure, vogliono essere alimentati, vogliono crescere e portare frutto. Cambiare mente è decidere fermamente quale dei due semi seminare nel campo del nostro cuore, di quale avere cura, quale dei due tenere in vita o lasciar morire. Cambiare mente è decidere, è consacrarsi in modo totalizzante per alimentare, con le scelte del nostro cuore, il seme di luce, dell’amore, del perdono e della pace e non il seme nero della rabbia, della sfida e del conflitto.
Ogni nostro pensiero, ogni nostro dialogo interiore e orientamento mentale, alimenta uno dei due semi e lascia alla fame l’altro, rinforza l’uno e indebolisce l’altro, si prende cura dell’uno o dell’altro. Gesù in tutto il vangelo ci ispira, ci insegna, ci rende prudenti e sapienti per imparare a distinguere i dialoghi interiori e i pensieri che possono alimentare l’uno o l’altro dei due semi che stiamo seminando in noi: il seme nero, la zizzania o il seme di luce, il grano buono.
Gesù è stato ucciso ed eliminato proprio perché ha rivelato la verità dell’energia dei nostri orientamenti mentali e spirituali al di là delle convenzioni religiose intoccabili, delle convinzioni spirituali granitiche, delle sicurezze e certezze morali osservate dagli uomini perfino in nome di Dio.
Il dialogo interiore che si orienta a scegliere, come soluzione ai conflitti e ai problemi, il perdono, il distacco dalle cose, il lasciar andare, la misericordia, l’assenza di giudizio e di condanna del prossimo, la gratitudine in ogni occasione della vita, la gratuità e la preghiera di lode come atteggiamento interiore, alimenta il seme bianco di luce. Il dialogo interiore che si orienta a scegliere, come soluzione ai conflitti e ai problemi, il giudizio, la vendetta e l’opposizione, la rabbia, il fastidio, il conflitto, il pregiudizio, il possesso, il trattenere, il tornaconto, la sfida, la competizione, l’ambizione, alimenta il seme nero di tenebra.
È una scelta. Una scelta definitiva e assolutamente personale e intima di mutare orientamento mentale cambiando il dialogo interiore, e nessuno in cielo e in terra può farla al nostro posto: è una scelta che ciascuno di noi, consciamente o inconsciamente, ha già fatto e già deciso istante per istante nella propria vita.
Dall’orientamento mentale del nostro dialogo interiore profondo dipendono le reazioni emotive, le reazioni fisiche, le armonie e le disarmonie, il destino stesso della vita. Gesù ci ispira a mutare orientamento mentale e spirituale e ci insegna ad alimentare il nostro cuore di energie di luce e di amore per il nostro vero e reale benessere. Gesù raccoglie sapientemente tutte le sue procedure e tutte le sue indicazioni divine nello scrigno preziosissimo delle Beatitudini.
Le Beatitudini sono la mappa, la guida, le istruzioni per l’uso per coloro che desiderano orientare la loro vita alla luce e alla bellezza, e fornire cibo per la fame del seme di grano buono che cammina verso la felicità, la salute e la pace.