Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Venerdì 10 Luglio 2020

14a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Osèa 14,2-10; Salmo 50,3-4.8-9.12-14.17; Vangelo di Matteo 10,16-23

Salmo 50,3-4.8-9.12-14.17

La mia bocca, Signore, proclami la tua lode.

3 Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
4 Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

8 Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo,
nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.
9 Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro;
lavami e sarò più bianco della neve.

12 Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
13 Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

14 Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
17 Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

Vangelo di Matteo 10,16-23

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «16 Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
17
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18 e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. 19 Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: 20 infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
21
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. 22 Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
23
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Precisazioni

Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Prima precisazione.
Chiarissimo, evidente. Il modello mentale che è a fondamento del sistema in cui viviamo è un sistema violento, predatore, furiosamente agguerrito. Chi desidera vivere il vangelo in questo mondo, in questo modello di vita, vivrà come in mezzo ai lupi rapaci, dai denti affilati, pronti a sbranare ciò che riconoscono come preda. Per i figli di Dio è indispensabile prudenza, non paura, semplicità e mitezza, non sottomissione e rassegnazione.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe. Seconda precisazione.
Lungo la storia, i tribunali civili e religiosi si riempiranno molto più di uomini e donne che hanno cercato umilmente di servire e seguire il vangelo e Gesù, che di uomini e donne dediti alle guerre, alla violenza e all’ingiustizia. Anche al processo di Gesù la giustizia umana ha seguito il suo corso e un assassino è stato graziato dalla legge. I primi e più feroci accusatori di coloro che nella storia cercheranno umilmente di servire e seguire il vangelo e Gesù saranno le gerarchie stesse della chiesa e i dirigenti dei popoli.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire:  infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Terza precisazione.
Ai figli di Dio perseguitati e calunniati, imprigionati e consegnati ai poteri forti, Gesù indica, con disarmante semplicità e tranquillità, di non preoccuparsi affatto e per nulla. Nemmeno per predisporre una difesa, un contraddittorio. Lo Spirito provvederà a tutto e a ogni cosa. Gesù propone ai suoi l’assoluto abbandono e tranquillità in mezzo alla tempesta del male.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Quarta precisazione.
L’odio più furibondo, le divisioni più velenose, le persecuzioni più violente nasceranno tra le mura di casa, tra i rapporti più stretti, quelli di sangue. La famiglia della carne sarà sempre la prima e la più violenta nemica a combattere la famiglia dello Spirito, della comunanza del cuore, della condivisione evangelica. I figli di Dio, che si uniscono nel nome di Gesù e creano relazioni e condivisione, fiducia nella dimensione dello spirito, avranno come nemici più ferrati i padri, le madri, i fratelli nel sangue.
E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. Quinta precisazione.
Cercare di seguire Gesù e cercare di realizzare, nel suo nome, le sue procedure evangeliche, attirerà sempre odio, accenderà nelle persone odio profondo e persecuzione totale. Perché? Semplice. Perché Gesù e il vangelo propongono un sistema mentale e spirituale di approccio alla realtà completamente nuovo, che non prevede i vecchi sistemi del controllo, della vendetta, del conflitto, della competizione a cui il cervello e la chimica dell’essere umano sono abituati da millenni. Il verbo greco tradotto con odiare indica in realtà l’essere resi fantasmi, vanificati, considerati fumo, il nulla. Misèo, il verbo dell’odio totale, è un verbo che non lascia scampo. Significa soprattutto disprezzare, vanificare, non tenere in considerazione una realtà a tal punto da pensare che non esista. Il verbo misèo ha infine l’accezione fortissima del perseguitare con odio.
Odio, ma da parte di chi? Gesù non lascia scampo e offre ancora una precisazione nella precisazione. Odio da tutti e da ciascuno, da ogni parte e dimensione umana che non sia nella luce di Dio e che voglia trattenere in sé l’orientamento mentale della separazione.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo. Sesta precisazione.
Gesù tornerà, tornerà in tutta la sua potenza, non più bimbo in una grotta tra le braccia di Maria, ma Signore Onnipotente tra la gloria dei suoi angeli. Gesù tornerà – Parola sua – e tornerà prima ancora che l’evangelizzazione abbia fatto conoscere il suo nome su tutta la terra. Gesù tornerà, e tutti lo vedranno e tutti dovranno rispondere con il cuore al suo appello di amore e di pace. Non sarà la fine del mondo, ma la fine di un tempo, di questo tempo, per aprire la storia a una nuova storia, a una nuova vita tutta costruita sulle procedure del vangelo e sulla grazia e i doni del Paraclito. Gesù tornerà per aprirci la strada a una vita piena di benessere e felicità, condivisione e pace su questa terra. Gesù tornerà, ed è la sua venuta intermedia, prima, molto, molto prima della fine di tutte le cose, prima della città celeste.