Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 7 Luglio 2020

14a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Osèa 8,4-7.11-13; Salmo 113B,3-7b.8-10; Vangelo di Matteo 9,32-38

Salmo 113,3-7b.8-10

Casa d’Israele, confida nel Signore.

3 Il nostro Dio è nei cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie.
Gli 4 idoli sono argento e oro,
opera delle mani dell’uomo.

5 Hanno bocca e non parlano,
hanno occhi e non vedono,

6 hanno orecchi e non odono,
hanno narici e non odorano.

7 Le loro mani non palpano,
i loro piedi non camminano.

8 Diventi come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida!

9 Israele, confida nel Signore:
egli è loro aiuto e loro scudo.

10 Casa di Aronne, confida nel Signore:
egli è loro aiuto e loro scudo.

Vangelo di Matteo 9,32-38

In quel tempo, 32 presentarono a Gesù un muto indemoniato. 33 E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!» 34 Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
35
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. 36 Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. 37 Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! 38 Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!»

Stanche e sfinite

Le folle, dice il testo, erano stanche e sfinite, letteralmente, vessate e abbandonate. Si tratta di due participi perfetti passivi rispettivamente dei verbi skyllo, “sforacchio, lacero, ferisco, dilanio; importuno, infastidisco” – dal tema skyl-, “spogliare il nemico ucciso delle armi, saccheggiare” – e rhìpto, dal tema rhipt-, “getto, scaglio, lancio”, da cui il significato del verbo: “getto, scaglio, abbandono buttando via”. Le folle sono “depredate di ogni cosa, saccheggiate e gettate via come immondizia”.
Gesù prova profonda compassione per come la gente si è ridotta ed è stata ridotta a vivere, meglio, a non vivere: depredata di ogni intelligenza e nobiltà, felicità e sicurezza, pace e armonia; depredata dal potere, dal gruppo dei vantaggi, dai predatori, dai re e dai prìncipi di questo mondo.
Il vangelo descrive precisamente, così come traduce praticamente, la compassione e la passione del cuore di Gesù per l’umanità.
Primo. Percorreva tutte le città e i villaggi.
Secondo. Insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno.
Terzo. Guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Ecco i tre pilastri della chiesa, i tre segni identificatori degli operai di Dio: aiutano a conoscere il vangelo, ispirano gli uomini a costruire la vita sulle procedure del vangelo, per dare vita al Regno di Dio, al regno dell’amore; aiutano le persone ammalate a guarire da ogni loro infermità. Così è scritto. Questo faceva Gesù, questo è richiesto ai suoi operai.
Gesù portava questo alla gente ogni giorno, tutti i giorni, su tutte le strade che poteva praticare, spinto e guidato dalla propria compassione amorevole per l’uomo. Questo gli operai di Gesù devono portare all’umanità, per compito divino e amore per essa. 
Ecco il dono che gli operai di Gesù devono portare all’umanità. Ecco il tipo di operai da chiedere a Dio Padre nella preghiera di ogni giorno; ed è indispensabile chiederne tanti perché la messe del mondo, l’umanità vessata e abbandonata, è senza numero e sconfinata in ogni angolo della terra.