Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 27 Giugno 2020

12a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Lamentazioni 2,2.10-14.18-19; Salmo 73,1-7.20-21; Vangelo di Matteo 8,5-17

Salmo 73,1-7.20-21

Non dimenticare, Signore, la vita dei tuoi poveri.
Oppure: Ascolta, Signore, il grido dei tuoi poveri.

1 O Dio, perché ci respingi per sempre,
fumante di collera
 contro il gregge del tuo pascolo?
2
Ricòrdati della comunità
che ti sei acquistata nei tempi antichi.
Hai riscattato la tribù che è tua proprietà,
il monte Sion, dove hai preso dimora.

3 Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:
il nemico ha devastato tutto nel santuario.
4
Ruggirono i tuoi avversari nella tua assemblea,
issarono le loro bandiere come insegna.

5 Come gente che s’apre un varco verso l’alto
con la scure nel folto della selva,
6
con l’ascia e con le mazze frantumavano le sue porte.
7
Hanno dato alle fiamme il tuo santuario,
hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome.

20 Volgi lo sguardo alla tua alleanza;
gli angoli della terra sono covi di violenza.
21
L'oppresso non ritorni confuso,
il povero e il misero lodino il tuo nome.

Vangelo di Matteo 8,5-17

In quel tempo 5 entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: 6 «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». 7 Gli disse: «Verrò e lo guarirò». 8 Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. 9 Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
10 Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! 11 Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, 12 mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». 13 E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito. 14 Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre.
15 Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva. 16 Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, 17 perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: “Egli ha preso le nostre infermità
 e si è caricato delle malattie”.

Accade ciò che credi

Un tipo di evangelizzazione si occupa principalmente di aiutare le persone a credere a Gesù attraverso la rivelazione e la spiegazione di ciò che è accaduto nella storia, attraverso i fatti, i miracoli, l’uccisone, la risurrezione di Gesù. È il credere fondato sull’accettazione mentale e spirituale di ciò che è accaduto a Gesù e su ciò che Lui ha compiuto e detto.
È l’evangelizzazione che richiama la prima catechesi di Pietro in Atti 2,14 dove, per ovvi motivi, visto il momento storico, il primo degli apostoli non parla del vangelo, non annuncia l’anima della Parola di Gesù, ma annuncia i fatti che riguardano Gesù, concentrandosi sulla sua uccisione e risurrezione. Così sarà per l’altro grande annuncio in Atti 3,12, così è la predicazione di Stefano davanti al tribunale, quando la figura di Gesù viene collegata a tutta la straordinaria storia della salvezza. Così è per la catechesi di Filippo quando incontra il funzionario della regina Candace, così è per l’evangelizzazione di Paolo, almeno come ci viene riportata e come possiamo conoscerla dai suoi stessi scritti. Da questi primi scritti della chiesa, dalla prima evangelizzazione dunque, non potremmo mai ricostruire un vangelo che contenga le linee fondamentali delle procedure evangeliche annunciate da Gesù. Perché la gente possa credere alla Parola di Gesù, il cuore di questa catechesi è avvalorare storicamente la sua persona come vero Dio e vero uomo, come il vero e unico Messia al centro della storia del popolo ebreo e, ora, secondo il disegno del Padre, al centro della storia del mondo. Questa è l’evangelizzazione che aiuta le menti e i cuori a credere al vangelo per l’autorevolezza del fatto che Gesù è Dio, è l’evangelizzazione che narra, dice, racconta di Gesù.
C’è un altro tipo di evangelizzazione che, senza rinnegare in alcun modo quella iniziale, cerca di aiutare le menti e i cuori delle persone partendo da ciò che Gesù ha narrato, detto, raccontato, affinché la bellezza, la novità e la divina efficacia delle sue indicazioni conducano da sole all’amore e alla fede in Gesù come vero Dio.
Si può credere nelle sue parole perché Gesù è Dio, si può credere che Gesù è Dio dalle sue parole. Sono due approcci diversi e complementari, perfettamente funzionali ai passaggi storici, ma che non dovrebbero mai essere separati.
Oggi, per esempio, il vangelo dice letteralmente: Va’, come hai creduto avvenga a te. In queste parole c’è una procedura, un’istruzione per l’uso sfolgorante di luce e di potenza. Ci viene rivelato senza mezzi termini e con chiarezza assoluta che la dimensione dello spirito comanda su tutto e ogni cosa. Ci viene rivelato che niente ha la potenza dei nostri desideri coltivati con la forza della fede e che tutto obbedisce a essi. Ci viene rivelato che la potenza di Dio, di Gesù e dello Spirito Paraclito si rivela nel far realizzare e accadere ciò che crediamo fortemente e con tutta la forza. Come hai creduto avvenga a te rivela al mondo una verità sconosciuta, una forza gigantesca mai usata. Rivela che quello che succede in quest’occasione (avvenga a te come tu hai creduto) non è un caso, non è un’occasione unica, non è una rarità, ma è quello che succede sempre e in tutti immancabilmente con la forza della fede che Gesù può suscitare. Rivela che la potenza di quel come hai creduto è sempre potente e sempre l’universo e tutta l’energia del mondo si piega umilmente e si mette all’opera gioiosamente, per ordine delle leggi divine, per realizzarlo perfettamente e adeguatamente. Ci rivela che la mente e il corpo obbediscono a questa potenza ed eseguono sempre gli ordini e i desideri di questo capitano che è lo spirito, a seconda di come crede, quanto crede, senza discutere e interferire mai.
Rivela che in nome di Dio la potenza di ciò che crediamo e come lo crediamo è capace di trasformare la biologia del corpo e l’energia degli eventi. Rivela che ogni cellula del nostro corpo è sempre perfettamente e costantemente concentrata e attenta sull’energia sviluppata dal nostro spirito e dal nostro dialogo interiore, per modificarsi e adeguarsi a essi in modo energeticamente coerente. Credere di non farcela, smettere di credere nell’onnipotente, fedele difesa e protezione dell’amore di Dio, smettere di aver totale e indiscutibile fiducia in lui e nel suo gentilissimo e tenerissimo abbraccio chiede alle cellule lo sforzo di adeguarsi a questo stato energetico, impoverendo il loro sistema di difesa, il sistema immunitario. Coltivare pensieri di fede e di amore anche nei giorni difficili è liberare ormoni e processi elettrochimici adatti alla salute e alla vita. Coltivare pensieri oscuri, senza fiducia, senza fede, senza amore obbliga il nostro metabolismo a produrre coerentemente sostanze tossiche e distruttive. Proiettare nel futuro dialoghi interiori cupi e sfiduciati, senza fede in Dio, in se stessi e nella vita, è chiedere alle sinapsi cerebrali, ai recettori, ai neuropeptidi di adeguarsi coerentemente a questo tipo di energia distruttiva, tossica e acida. Come hai creduto avvenga a te, rivela che se desideriamo avere un corpo sano, forte, giovane per servire il regno di Dio, il regno dell’Amore, avverrà esattamente secondo la qualità e il profilo dei nostri desideri e della nostra fede. Rivela che le disarmonie, le tensioni, la tossicità di oggi dipendono dai pensieri e dai dialoghi interiori senza fede e amore di ieri. È una rivelazione semplice e meravigliosa che aiuta a crescere nella scuola dell’osservazione, della meditazione. Osservare in meditazione, con attenzione e fiducia, quali sono i pensieri e i dialoghi interiori che stanno occupando la nostra mente e il nostro spirito, è un’attività fondamentale per verificare la linea, la forza, la direzione, la pulizia, la luminosità o meno del nostro credere, e attivare l’eventuale sostituzione e purificazione. Non c’è nulla di più efficace al mondo che modificare il proprio dialogo interiore nella preghiera e nella meditazione, nell’adorazione intima e amante di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito.
Come hai creduto avvenga a te significa che il vero miracolo Gesù lo compie suscitando, con la potenza della sua Parola e del suo Spirito, una forza divina, risanatrice, guaritrice, salvifica che lui stesso ha posto tra le vene del nostro spirito e del nostro essere, fatto a sua immagine e somiglianza. Senza di Lui non possiamo far nulla, ma in Lui, con la forza del nostro desiderio e della nostra fede, tutto è possibile.
Come hai creduto avvenga a te afferma una novità mai sentita: tutto, ma proprio tutto avviene nella vita e dipende da ciò che crediamo, da come lo crediamo, da quanto lo crediamo dentro. Dalla fragranza o dalla puzza dei nostri pensieri accade una vita profumata o maleodorante. Dalla luminosità o dalla cupezza dei nostri desideri derivano giorni e avvenimenti luminosi o cupi. Dall’amorosa passione o dall’inerzia sviluppata per ciò che crediamo, discendono azioni, fatti, incontri, scelte per una vita appassionata o sbiadita nell’inedia. Come hai creduto avvenga a te è una universale legge dominante, è una universale fonte di conoscenza, è una universale procedura. Tutto e ogni cosa funziona così, sempre, da sempre.
È proprio vero che questa è Parola del Signore: solo il Signore di tutto e di ogni cosa può rivelare una Parola così, per il vero benessere e per la piena felicità dell’uomo.