Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 20 Giugno 2020

Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria

Parola del giorno
Isaìa 61,9-11; Salmo: Primo libro di Samuele 2,1.4-8d; Vangelo di Luca 2,41-51

Salmo: Primo Libro di Samuele 2,1.4-8d

Il mio cuore esulta nel Signore, mio Salvatore.

1 Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia forza s’innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io gioisco per la tua salvezza.

4 L’arco dei forti s’è spezzato,
ma i deboli si sono rivestiti di vigore.
5 I sazi si sono venduti per un pane,
hanno smesso di farlo gli affamati.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita.

6 Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
7 Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.

8 Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farli sedere con i nobili
e assegnare loro un trono di gloria.

Vangelo di Luca 2,41-51

41 I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. 43 Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44 Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45 non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
46
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. 47 E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48 Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49 Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» 50 Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
51
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

Stupefatti

Versetto 47, letteralmente: Erano stupefatti – verbo greco exìstemi, “esco, vado via; degenero; mi allontano davanti a una realtà che non accetto; sono confuso davanti a un prodigio; divento pazzo” – ora tutti gli ascoltanti lui per l’intelligenza e le risposte di lui. Il verbo exìstemi descrive perfettamente la disperazione della mente associativa, sicura di aver raggiunto una sicurezza intellettuale, una struttura speculativa vincente e inattaccabile e all’improvviso si trova infantile, banale, fragile di fronte a una sapienza superiore, e non trova più vie di fuga per garantirsi la vittoria con i suoi processi limitati e prevedibili. È il verbo che la mente umana coniuga immediatamente ogni qualvolta si trova davanti a qualcosa di inedito, di profetico, di nuovo, di innovativo, di sapiente ma che, allo stesso tempo, non si può né vendere né comprare né controllare né pilotare. È il verbo che la mente dei potenti, degli accademici, dei luminari usa a turno per accusare di pazzia la visione mentale dei dissidenti, dei non allineati, archiviando come un pericolo pubblico, con il quale è impraticabile ogni forma di dialogo, chi non è inquadrato, osservante, massificato, ossequente.
Gesù a dodici anni si presenta alla “crema” dei dotti e dei sapienti del suo tempio, rappresentanti e depositari della verità biblica. Costoro, invece di abbracciare questo divino bambino, per condividere con lui le sapienze divine e i segreti dei segreti, lodando Dio per tanta grazia e meravigliosa bellezza, lo prendono per pazzo e ritengono impossibile dialogare e condividere con lui.
Anche Maria, dal canto suo, non comprende Gesù in quei giorni del tempio, tuttavia conserva nel proprio cuore queste cose, medita, medita e lascia scendere dentro, senza giudicare e accusare, senza interferire, senza dubitare né pensare male di Dio e della vita. Maria è la maestra suprema della meditazione, per questo è sempre aperta e disponibile alle novità di Dio, intelligentemente pronta a servire il Signore anche nelle sue proposte più sorprendenti e inattese. Chi non medita non può essere aperto alla novità di Dio e penserà sempre male di qualcosa e di qualcuno.