Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 14 Giugno 2020

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo – Anno A

Parola del giorno
Deuteronòmio 8,2-3.14b-16a; Salmo 147,12-15.19-20; Prima lettera ai Corìnzi 10,16-17; Vangelo di Giovanni 6,51-58

Loda il Signore Gerusalemme

Salmo 147,12-15.19-20

Loda il Signore, Gerusalemme.

12 Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
13
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

14 Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
15
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

19 Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
20
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.

Vangelo di Giovanni 6,51-58

In quel tempo, Gesù disse alla folla: 51 «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». 52 Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?»
53 Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. 57 Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 58 Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Non da sé

Quando un uomo ha sete, è indispensabile, per la sua sopravvivenza, trovare una sorgente d’acqua, perché non può darsi acqua da se stesso. Quando un uomo ha fame, è indispensabile, per la sua sopravvivenza, trovare alimenti commestibili, perché non può darsi cibo da se stesso. Quando in un bosco, di notte, serve luce, un uomo deve fare un fuoco o accendere una torcia, perché non può darsi luce da se stesso.
Se rimani imprigionato nelle sabbie mobili, puoi uscirne afferrando con forza il tuo braccio destro con il sinistro per poi tirarti fuori? No. Che possibilità ha una donna che sta annegando in mare di trascinarsi a riva tirandosi per i capelli? Nessuna. Semplicemente non si può fare e, se si prova, non funziona, non serve a nulla. Non ci possiamo salvare da soli. Non è possibile. Allo stesso modo, se anche è possibile uccidere una formica, non siamo poi in grado di rifarla, e se possiamo toglierci e togliere la vita, non possiamo riprendercela né ridarla. Compreso questo, non è strano, non è incomprensibile, anzi è perfino naturale e ovvio che Gesù, il Signore, si proponga all’umanità come vera sorgente d’acqua, come vero pane, vera luce, vera e unica sorgente del perdono, vero medico e medicina, salute dell’anima e del corpo, piena salvezza purificatrice, totale gioia, pace senza fine, vero benessere.
Solo gli abissi dell’ignoranza e le vette dell’arroganza possono ritenere strano, duro, incomprensibile questo proporsi di Gesù come vero cibo, totale e onnicomprensivo nutrimento, divino e completo alimento per tutte le dimensioni dell’uomo.