Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 13 Giugno 2020

10a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Primo libro dei Re 19,19-21; Salmo 15,1-2.5.7-10; Vangelo di Matteo 5,33-37

Salmo 15,1-2.5.7-10

Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
Oppure: Sei tu, Signore, l’unico mio bene.

1 Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
2 Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».

5 Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

7 Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.

8 Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

9 Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,

10 perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Vangelo di Matteo 5,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «3 Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. 34 Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, 35 né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. 36 Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37 Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno».

Sì No

Letteralmente è scritto: Sia la parola-dialogo [greco: lògos] di voi: sì, sì, no, no, il di più viene dal Maligno. Cosa significa? Perché Gesù usa proprio questi due minuscoli avverbi per indicare la qualità, la quantità, la potenza, la validità, l’efficacia, l’intelligenza, la luminosità del lògos-dialogo interiore dell’uomo? Perché questo e questo no sono l’unica parola-dialogo possibile per l’uomo in quella che è la dimensione decisiva del suo essere, il pneuma-spirito. Perché Gesù afferma che, tra il sì se è sì e il no se è no, c’è solo spazio per tutto ciò che è dominio dell’abisso di Satana? Perché nella vita su questo pianeta tutti i problemi e le difficoltà dell’uomo derivano dal suo non riuscire o non voler restare nel sì se è sì, e nel no se è no, e di scegliere, per ignoranza, paura, presunzione, interesse e arroganza, di rimanere nello spazio tra il sì e il no, nell’abisso dello spazio di Satana.
Lo spazio tra il sì e il no è un abisso infernale governato da due regine che sono l’indecisione e la giustificazione. Indecisione e giustificazione governano, sotto l’occhio vigile di Satana, lo spazio tra il sì e il no, e, a seconda dell’occasione e dei momenti, si servono dei loro subalterni più fedeli: confronti, controversie, polemiche, diatribe, dispute, dibattiti, discolpe, scuse, spiegazioni, accuse, dimostrazioni, bugie, inganni, imposture, simulazioni, falsità, menzogne, frottole, calcoli, alibi, motivazioni, scusanti. Lo spazio tra il sì e il no è tutto spazio di Satana, è lo spazio dove Satana è il signore e il padrone di tutto. È in questo spazio tra il sì e il no dell’uomo che Satana può spingere l’uomo a coltivare l’ignoranza come fosse sapienza, a profanare l’amore in nome del possesso e del dominio, a dare il nome di pace alla violenza, il nome di progresso democratico al sopruso e all’annullamento di ogni diritto umano. È in questo spazio tra il sì e il no dell’uomo che Satana può organizzare per l’uomo una vita di miseria, inganno, paura, schiavitù, sottomissione, conflitto, guerra, distruzione. È in questo spazio tra il sì e il no dell’uomo che Satana può spingere l’uomo alla separazione, a ogni forma di separazione e divisione che conduce alla morte.
,, no, no; il di più viene dal Maligno.