Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Giovedì 4 Giugno 2020

9a settimana del Tempo Ordinario

Parola del giorno
Seconda lettera a Timòteo 2,8-15; Salmo 24,4-5b.8-10.14; Vangelo di Marco 12,28b-34

Salmo 24,4-5b.8-10.14

Fammi conoscere, Signore, le tue vie.

4 Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
5 Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

8 Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
9 guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

10 Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà
per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti.
14 Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza.

Vangelo di Marco 12,28b-34

In quel tempo, 28 si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?» 29 Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; 30 amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. 31 Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
32
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; 33 amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
34
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Ascolta

In greco il verbo akòuo, “ascolto, comprendo” – attestato negli accadici aqu, “prestare attenzione, intendere”, e aku, “umile” –, non è solo l’ascoltare con l’organo dell’udito, ma comprende in sé anche l’intendere proprio dell’intelletto – lèv-psyché-cuore pensante –, anzi più letteralmente significa “percepire, aderire, ubbidire”, indicando quindi un atto di sottomissione e di umiltà. Nell’euanghèlion è attestato più di 200 volte, è uno dei verbi più frequenti (con Atti e Lettere lo troviamo 430 volte). Nell’Antico Testamento il verbo dell’ascoltare è usato 1165 volte. La radice shm dell’ebraico shamà, “ascoltare”, è attestata in tutte le lingue antiche della mezzaluna fertile: l’accadico shemu(m) significa “ascoltare, sperimentare, obbedire”. In queste lingue ascoltare, prestare attenzione e obbedire sono la stessa cosa, l’osservanza e l’obbedienza corrispondono all’ascolto, sono la stessa cosa. Anche l’ugaritico possiede la forma shm‘, “ascoltare”, con il senso di “obbedire”, in quanto l’ascolto non prevede discussione, quanto piuttosto il “portare testimonianza”: l’ascoltante/obbediente è il testimone.
Ma ascoltare cosa? Chi o che cosa bisogna ascoltare? Cos’è che l’uomo non riesce più a vedere e dunque a comprendere attraverso il vedere? Cos’è che l’uomo deve assolutamente imparare ad ascoltare se vuole comprendere, conoscere, capire? Che cos’è che l’uomo deve assolutamente imparare ad ascoltare se vuole vivere e non morire? Che cosa deve ascoltare-percepire un uomo, a che cosa deve aderire per non vivere di ciò per cui un uomo muore? Per non fare, anche senza saperlo, di ciò che uccide, il suo cibo?
Ciò che un uomo deve ascoltare e conoscere è come tutto funziona. Ciò a cui un uomo deve aderire amorosamente e con rispetto sono le istruzioni per l’uso della vita, la conoscenza e le conoscenze di come funziona la vita. Dove sono scritte le istruzioni d’uso della vita e della persona umana? Dove l’uomo può leggere il suo manuale? Due sono i libri. Il primo per importanza e gerarchia è il libro della creazione, la natura. Il secondo libro è quello della rivelazione, la Parola di Dio. La natura è la prima scrittura, la prima lettera, la prima lettura, la Parola rivelata è la seconda scrittura, la seconda lettera, la seconda lettura. Cosa è scritto in estrema sintesi in questi due libri, in questi due manuali d’uso della vita? Cosa c’è da ascoltare in questi due libri di così fondamentale per la vita dell’uomo? Sia il libro del creato sia il libro della Parola rivelata dicono in sintesi: Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi. Il termine entolè, che si traduce comunemente con comandamento, più letteralmente significa procedura, regola di funzionamento, istruzione per l’uso. Gesù sintetizza il cuore di tutte le procedure di funzionamento, di tutte le istruzioni del manuale d’uso della vita e della vita dell’uomo, in questi due principi dai quali dipendono tutte le altre istruzioni e procedure. L’oggetto dell’ascolto dell’uomo sono le procedure, i principi primi, le leggi dominanti del funzionamento. L’ascolto è l’unico mezzo con cui Dio comunica con l’uomo attraverso la natura e attraverso la sua Parola. L’oggetto dell’ascolto è infatti la davàr, in ebraico, la Parola, che è insieme suono-fatto, significato-funzione-oggetto.
Quando si ascolta la Parola di Dio, si ascolta una realtà viva e vivente, si ascolta la realtà delle cose, la loro origine, il loro fine, il loro significato, il loro funzionamento. La morale e le religioni dicono agli uomini cosa si deve fare, la Parola di Dio dice come tutto funziona.