Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Venerdì 15 Maggio 2020

5a settimana di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 15,22-31; Salmo 56,8-12; Vangelo di Giovanni 15,12-17

Salmo 56,8-12

Ti loderò fra i popoli, Signore.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

8 Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, voglio inneggiare:
9
svégliati, mio cuore,
svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l’aurora.

10 Ti loderò fra i popoli, Signore,
a te canterò inni fra le nazioni:
11
grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà.
12
Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria.

Vangelo di Giovanni 15,12-17

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: 12 «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13 Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14 Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15 Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
16
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17 Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Sospensione

In un minuto, cinquantanove secondi sono vissuti in sospensione, mezzo secondo nell’ansia, l’altro mezzo in uno stato mentale ed emozionale variabile. È così per tutti i minuti, per tutti i giorni, per tutta la vita. Ciò che è sempre, inequivocabilmente stabile nella vita dell’uomo è lo stato mentale della sospensione. Si è sempre sospesi tra passato e futuro. Sempre sospesi tra doveri e desideri. Sempre sospesi tra sogni personali e aspettative altrui. Sempre sospesi tra opportunità e ostacoli. Sempre sospesi tra ambizione e pigrizia.
Sospensione per ciò che c’è, sospensione per ciò che non c’è. Sospensione per ciò che è, sospensione per come dovrebbe essere. Sospensione per ciò che ci si augura arrivi, sospensione per ciò che si prega non arrivi. Sospensione per ciò che si ha e non si vuole perdere, sospensione per ciò che si è perso ma non si vuole lasciar andare.
Lo stato di sospensione è così continuativo e onnipresente nell’uomo, che gli permette la prima, anche se perversa, esperienza di eternità. La sospensione è più familiare alla mente umana che l’idea stessa e la presenza di Dio. La sospensione è la prima e più forte sensazione che accompagna l’uomo dalla nascita; con il tempo diventa più precisa e definita della percezione stessa della sua essenza e si sostituisce a ogni altra sensazione, emozione, personalità e a ogni altro progetto. La sospensione è talmente presente nella mente dell’uomo che è diventato difficile riconoscerla e sentirla, un po’ come per il pesce, che non riesce a vedere e a percepire il mare in cui è immerso. È lo stato di sospensione che rende infelici, anzi esso è l’infelicità stessa.
Due sono i momenti in cui la sospensione si attenua e tace: il momento in cui si decide vendetta e il momento in cui si decide perdono e amore. La vendetta fa tacere la sospensione e per questo procura, anche se momentanea, una certa forma di piacere e soddisfazione; l’amore spegne e può spegnere definitivamente la sospensione e per questo dona gioia vera e duratura.
Due sono le gemme preziosissime di Gesù per svincolarsi per sempre dallo stato di sospensione e dall’infelicità.
Primo, ci offre una procedura per imparare ad amare veramente. Dice infatti: Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Letteralmente: Questa è la procedura [in greco: entolè] quella mia: che vi amiate gli uni gli altri come (io) ho amato voi. Questo ci propone Gesù come vittoria sullo stato devastante della sospensione; la procedura vincente è il suo modo di amare, il suo modo di comprendere, di avere compassione e misericordia, senza vendetta e sfida, lotta e conflitto.
Secondo, ci offre una fonte di sapienza e conoscenza inaudita, la realtà delle realtà, la verità suprema, iniziale e ricapitolatrice: Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Letteralmente: Non voi avete scelto (per voi) me, ma io ho scelto (per me) voi e ho posto voi affinché voi andiate e frutto portiate e il vostro frutto continui a esistere, affinché qualunque cosa chiediate al Padre nel mio nome dia a voi. La verità che lui ha scelto noi e ci ha scelti perché portiamo frutti di felicità e benessere, se accolta e amata nell’anima e nella mente, ha il potere di sciogliere definitivamente ogni stato di sospensione e di ansietà. È utile sapere tra l’altro che, dall’istante in cui Satana si è sradicato da Dio e dal suo amore, per lui e i suoi angeli non c’è altro posto dove stare, non c’è altro respiro da respirare, altro abbraccio dove abbandonarsi, che lo stato di sospensione, sospensione eterna, sospensione sconvolgente, sospensione fredda, sospensione vuota come la sospensione. La sospensione è lo stato d’animo del diavolo.