Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 12 Maggio 2020

5a settimana di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 14,19-28; Salmo 144,10-13b.21; Vangelo di Giovanni 14,27-31a

Salmo 144,10-13b.21

I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

10 Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
11 Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

12 Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
13 Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

21 Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre.

Vangelo di Giovanni 14,27-31a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: 27 «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28 Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29 Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. 30 Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, 31 ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Principati

Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla. Letteralmente: Non più molte cose dirò con voi, viene infatti il principe del mondo; e in [greco: èn] me non ha [greco: ècho] nulla. La traduzione letterale suona un po’ diversa dalla traduzione CEI. Letteralmente è scritto infatti che l’archon-principe del cosmo, Satana, non possiede-trattiene nulla in Gesù.
Il principato di Satana, finché proclama la pace, organizza la divisione e la distruzione, finché dissemina la democrazia, si assicura ogni supremazia, finché mostra di perseguire la giustizia, perseguita i dissidenti, umilia e schiaccia i poveri. Per i lavoratori del principato di Satana è ristoro legittimo suscitare guerre e devastazione e convincere giovani uomini a decidere di andare a morire come al macello, con devozione inaudita, come fosse la più elevata delle competizioni possibili. Per loro è rivitalizzante manipolare l’uomo fino a fargli scegliere, come atto di supremo coraggio e onore, di scendere in armi e uccidere il più possibile e in ogni modo chiunque sia diventato il nemico, per assicurarsi in eterno il plauso dei posteri. È piacere puro costringere masse innumerevoli di uomini a massacrarsi a vicenda, a distruggersi fino ad annegare nel proprio sangue, per assicurare il possesso, gli interessi, i vantaggi, la supremazia di pochi, pochissimi individui-predoni. È inebriante educare generazioni e generazioni a riconoscere come eroi e salvatori della patria le schiere di assassini più efficaci e intraprendenti, a chiamare sante le guerre, e a pretendere come indispensabili, per la vittoria e il successo, violenza, tortura e genocidio.
Per i lavoratori del principato di Satana la vera unica evoluzione della specie umana è in quel progresso che si può dimostrare unicamente nella potenza offensiva e distruttiva militare e nella quantità di esseri umani che riesce a far morire di fame e di stenti.
Il principato di Gesù, finché proclama la pace, la pace quella vera, insegna il perdono e la compassione; finché semina l’uguaglianza, si assicura la condivisione; finché persegue la giustizia, opta per la misericordia e cancella la condanna, ispira i poveri a procedere oltre il possesso e risveglia alla sapienza gli ignoranti. Per i lavoratori del principato di Gesù è ristoro legittimo suscitare gratitudine e gratuità, per ispirare gli uomini di andare a vivere e a servire l’umanità con devozione inaudita, in luoghi e situazioni dove sanno che, per amore di Dio e dell’uomo, potrebbero anche morire perseguitati e derisi. Per loro è rivitalizzante sospingere l’uomo a scegliere, come atto di coraggio e di onore, di scendere il più vicino possibile a chi ha bisogno e in ogni modo è fratello e amico. È piacere puro ispirare umilmente innumerevoli cuori di uomini ad aiutarsi a vicenda, a unirsi gli uni gli altri fino a generare un’energia superiore di pace e di grazia, capace di annullare gli interessi e i vantaggi di pochi a favore del vero benessere di tutti. Per loro è inebriante educare generazioni e generazioni a riconoscere, come veri eroi e salvatori della terra e dei popoli, le schiere di uomini e donne capaci di mettere a frutto, con efficacia e intraprendenza, i doni dell’intelligenza e dello Spirito, per edificare un mondo veramente evoluto nel modo di costruire, viaggiare, usare le energie e le risorse della terra, dove la guerra, la violenza e la tortura non sono più opzioni possibili. Per i lavoratori del principato di Gesù la vera unica evoluzione della specie umana è il progresso nella potenza rigenerante e guarente dell’amore e del rispetto assoluto dell’armonia e della bellezza.