Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Domenica 10 Maggio 2020

5a di Pasqua – Anno A

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 6,1-7; Salmo 32,1-2.4-5.18-19; Prima lettera di Pietro 2,4-9; Vangelo di Giovanni 14,1-12

Salmo 32,1-2.4-5.18-19

Il tuo amore, Signore, sia su di noi: in te speriamo.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

1 Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
2
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

4 Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
5
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

18 Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
19
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

Vangelo di Giovanni 14,1-12

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: 1 «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2 Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3 Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4 E del luogo dove io vado, conoscete la via».
5
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?» 6 Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
8
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11 Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. 12 In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

Posto

Se lavorare e faticare ogni giorno sotto il sole, edificare ponti e strade, vendere e comprare, costruire famiglie e relazioni, religioni e culture, scienza e conoscenza non ci insegna ad amare di più e meglio, tutto questo sparirà nel nulla e non troverà posto, non avrà posto, nessun posto da nessuna parte.
Se rispettare leggi e morali, essere disciplinati, coerenti, onesti, rispettabili, gestire poteri e responsabilità, servire il prossimo, obbedire a precetti e a principi, non ci insegna ad amare di più e meglio, tutta questa fatica sparirà nel nulla, e non troverà posto, non avrà posto, nessun posto da nessuna parte.
Se studiare, conoscere, rapportarsi con gli altri, convertirsi, consacrarsi, dare la vita per gli altri non ci insegna ad amare di più e meglio, tutto ciò sparirà nel nulla, e non troverà posto, non avrà posto, nessun posto da nessuna parte.
Se innalzare imperi e città, poteri e governi, successo e supremazia, non ci insegna ad amare di più e meglio, tutto quello che abbiamo costruito sparirà nel nulla, assolutamente nel nulla e non troverà posto, non avrà posto, nessun posto da nessuna parte.
Durante il percorso accidentato di questa vita, istante per istante, Gesù ci sta preparando un posto in cielo, un posto nelle dimore celesti del suo regno di luce. Ci sta preparando, ci sta predisponendo all’amore perché nel suo cielo di luce infinita, nelle braccia del Padre e del Paraclito, c’è posto unicamente e solo per l’amore, per tutto l’amore possibile. Nel cielo di Dio non è l’eternità che fa posto all’amore, ma è l’amore che non può aver posto se non nell’eternità, nel sempre dell’amore. Non l’amore è scaturito dall’eternità, ma l’eternità è stata generata dall’amore.
L’unico posto e luogo, spazio e tempo, dove tutto ciò che vive e si muove può esistere, è l’amore. Fuori dall’amore non c’è nessun posto, da nessuna parte, nel tempo e nello spazio. Il tempo stesso che contiamo con l’orologio, come passato e futuro, è una perfetta, assoluta illusione. Il tempo non esiste, non è mai esistito, a meno che non sia visitato dall’amore, ma in quell’istante non è più tempo calcolabile, è energia d’amore. Lo spazio non esiste, non è mai esistito, a meno che non sia visitato dall’amore, allora in quello spazio non c’è più spazio misurabile, ma energia d’amore.
Esiste, vive e rimane solo ciò che è visitato dall’amore, che fa scaturire amore, che conduce all’amore, che risveglia amore, che canta amore, che semina amore, che illumina amore, che ama l’amore, l’amore vero, non il suo simulacro.
Secondo i testi biblici un innamorato incandescente di amore per Dio, anche se debole e ammaccato, imperfetto e incline alle cadute, troverà sempre spazio nelle viscere di misericordia del Padre febbricitanti di compassione. Ma gli stessi testi biblici non hanno saputo individuare un posto, un luogo in Dio, dove un lucido, freddo, perfetto, obbediente non amante, senza ammaccature, possa trovare dimora e riposo.