Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Mercoledì 6 Maggio 2020

4a settimana di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 12,24 - 13,5; Salmo 66,2-3.5-6.8; Vangelo di Giovanni 12,44-50

Salmo 66,2-3.5-6.8

Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

2 Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
3
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

5 Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

6 Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
8
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

Vangelo di Giovanni 12,44-50

In quel tempo Gesù esclamò: 44 «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; 45 chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 46 Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
47
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
48
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. 49 Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. 50 E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Opzioni

Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno. È una possibilità: ascoltare e accogliere la Parola di Gesù, ma in mezzo a questo mondo complicato e per nulla spirituale, in mezzo alle persecuzioni e alle tentazioni di ogni giorno, non riuscire a metterla in pratica. Questa possibilità non conoscerà la sua condanna, anzi, la Parola stessa, se accolta, anche se non sempre osservata, mantiene comunque il suo potere curativo e salvifico. Un’altra opzione possibile è: Chi mi rifiuta [il verbo greco è athetèo] e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna. È l’opzione del rifiuto della Parola di Gesù, anzi, dice il testo, il rifiuto della sua stessa persona. Questo comporta la condanna, e non da parte di Gesù, ma della Parola stessa. In che senso? Athetèo, “respingo, respingo come falso, rifiuto, abolisco, abrogo; rendo vano, privo di efficacia, vanifico”, etimologicamente significa togliere il posto a una cosa che ce l’ha, togliere realtà alla realtà. È idolatria: considerare non-reale una cosa che è reale, e viceversa. Formato da alfa privativo unito a thètos, “posto”, può essere tradotto più letteralmente con: “tolto il posto, posto via”.
Gesù non parla mai di non-fede come possibile opzione nei suoi riguardi, ma di respingere-vanificare, riconoscere cioè la verità e la bellezza di una realtà, ma allo stesso tempo decidere di allontanarla come se non esistesse.
Allora sarà proprio la Parola di Gesù, che a tempo debito apparirà come vera, come la realtà, l’unica vera realtà, a condannare i cuori che l’hanno respinta-vanificata-svuotata, perché vedranno che hanno respinto-vanificato-svuotato la verità. Quest’azione di rifiuto, è rifiutare lo Spirito Paraclito, è rinnegare ogni forma di onestà intellettuale.
La Parola di Gesù non è un compendio confessionale, non è una costituzione sulla quale fondare una religione, ma è la guida, il manuale d’uso dell’umanità, l’insieme delle procedure divine per imparare a vivere su questa terra il dono della vita, per evolverla nello splendore e nella grazia, nel benessere e nella pace che Dio ha pensato per noi. Perciò rifiutare Gesù e la sua Parola è rifiutare l’evoluzione spirituale, mentale e sociale dell’uomo, è chiudere le porte al risveglio dell’uomo, è annullare ogni possibilità di incamminarsi verso la pace, il benessere vero, la salute e l’armonia. Chi rifiuta Gesù e la sua Parola, non rifiuta una ritualità, una confessione religiosa, ma la conoscenza e la luce dei segreti della vita stessa. In questo consiste la condanna che viene dalla Parola stessa. Ascoltare la Parola di Gesù e faticare a seguirla e a metterla in pratica è parte del processo dello Spirito Paraclito. Rifiutare Gesù e la sua Parola è parte del processo del predatore satanico. Da notare il fatto che Gesù, quando ha ricordato al suo popolo questa verità, non l’ha semplicemente detta ma, secondo il testo greco, per annunciarla l’ha letteralmente gridata a tutta l’umanità. È scritto infatti letteralmente: Gesù allora gridò [verbo greco krazo, “gido, urlo”] e disse. Se Gesù grida, se Dio è costretto a gridare qualcosa, è probabile che sia qualcosa degno di nota, forse persino degno di tutta l’attenzione dell’uomo.