Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Sabato 2 Maggio 2020

3a settimana di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 9,31-42; Salmo 115,12-17; Vangelo di Giovanni 6,60-69

Salmo 115,12-17

Che cosa renderò al Signore per tutti i benefici che mi ha fatto?
Oppure: Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai salvato.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

12 Che cosa renderò al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatto?
13
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

14 Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
15
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.

16 Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
17
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.

Vangelo di Giovanni 6,60-69

In quel tempo, 60 molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?»
61 Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? 62 E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? 63 È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. 64 Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. 65 E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». 66 Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. 67 Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?» 68 Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna 69 e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Dove?

Il posto è un luogo. Il posto è un dove, un ambiente, una località, una posizione, una collocazione, un recapito, una sede, uno spazio, un paesaggio. Il posto è anche un’attività, una sistemazione, una situazione, uno stato d’essere, un rango, un’occupazione, un incarico, un mestiere, una carica. Per partire ci vuole un posto, per arrivare ci vuole un posto, per fermarsi ci vuole un posto, per andare ci vuole un posto. Per spostarsi ci vuole un posto. Anche per il ponte che chiamiamo nascita ci vuole un posto, anche per il ponte che chiamiamo morte ci vuole un posto. Per incontrarsi ci vuole un posto, per ricominciare ci vuole un posto, per combattere, per seminare, per spiccare il volo e per atterrare, ci vuole un posto. Per vivere ci vuole un posto. La vita è il posto che Dio ha pensato, voluto e creato, perché potessimo godere della sua e della nostra presenza. La vita è il posto di Dio e fuori dal posto di Dio non c’è posto dove stare. Quando Adamo ed Eva si sono ribellati a Dio, la prima sensazione paurosa che hanno provato è stata di non aver più un posto dove essere e dove stare, tanto che hanno usato il posto di Dio, la vita, per nascondersi da Dio e dalla vita. Satana, per invidia, ha inventato un non-posto che l’uomo chiama morte ma in realtà essa non esiste perché non può esistere un dove fuori dal posto di Dio che è la vita. Appena Adamo ed Eva, tentati da Satana, hanno accettato di allontanarsi da Dio, il posto dove stavano, il giardino dell’Eden, ha smesso di essere il loro posto e Dio ha dovuto provvedere a un altro posto per loro, sempre in Lui ma un po’ più lontano da Lui. Ecco perché la prima Parola di Dio ad Adamo, dopo la ribellione dell’Eden, è stata una domanda che riguardava il posto in cui egli si trovava: Dove sei? Dove sei ora che ti sei allontanato da me, dove sei? Dov’è il tuo posto, dove vanno i tuoi passi, dove vuoi andare, dove puoi andare? Adamo, figlio mio, dopo milioni di anni vissuti a camminare lontano da me, in collera con me e con te stesso, dove sei arrivato? Dove ti ha condotto il tuo viaggio? Cosa ne è stato della vita, la vita in questo meraviglioso e immortale posto divino che ti ho offerto, perché tu godessi del mio amore e io del tuo? Cosa ne hai fatto della vita? Del tuo posto? Ne hai fatto un posto per nasconderti, un posto per nasconderti da me e da te. Ne hai fatto un posto per scappare, scappare sempre, scappare continuamente da te, da me, da tutto e da tutti. Dove sei Adamo? Dopo milioni di anni di vita a cercare un posto, il tuo posto lontano da me, cosa hai trovato? Dove sei arrivato? Qual è il tuo posto ora?
Anche in questa pagina del vangelo, gli uomini, davanti a Gesù e alla sua Parola, desiderano andare altrove, in un altro posto, desiderano andare via. E Gesù ripete agli uomini della sua generazione la stessa domanda del Padre suo nel giardino dell’Eden, anche se con altre parole, ma sempre con lo stesso significato: Volete andarvene anche voi? Ma questa volta Pietro offre una rivelazione sublime, ispirata e coniata dallo Spirito stesso: Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna. Pietro qui fa un salto epocale e spirituale inaudito, inedito e straordinario. Pietro si fa voce di tutta l’umanità sperduta, disperata, nascosta, ingannata. Si fa voce dell’umanità dispersa e senza un posto dove stare, l’umanità che Satana ha persuaso che non potrà mai più tornare al suo posto, vicino a Dio, tra le braccia del Padre, umanità senza posto e via di fuga. E Pietro grida a nome di tutti: Signore, da chi andremo? Qui il dove, il posto diventa un chi, una persona. Pietro grida al mondo che c’è un posto, il posto, l’unico posto dove l’uomo può ritrovare se stesso, la vita e il suo posto vicino al cuore di Dio, ed è Gesù. Gesù è il posto dell’uomo e fuori di lui non c’è posto dove stare, energeticamente non c’è posto, perché Gesù è il Tutto e l’Uno e fuori di lui nulla esiste di ciò che è stato creato. Pietro grida al mondo che oltre Gesù non c’è un dove per camminare, un posto per andare, una via per ritornare, una direzione per progredire. Beato il giorno in cui Dio Padre, dopo centinaia di milioni di anni di vita terrena, passando al nostro fianco, ci sussurrerà dentro: Adamo, dove sei? E noi risponderemo con un sorriso infinito: in Gesù e nello Spirito Paraclito siamo, o Padre, e dove altrimenti?