Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Martedì 21 Aprile 2020

2a settimana di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 4,32-37; Salmo 92,1-2.5; Vangelo di Giovanni 3,7-15

Il Signore regna

Salmo 92,1-2.5

Il Signore regna, si riveste di splendore.

1 Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.
2
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.

5 Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.

Vangelo di Giovanni 3,7-15

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
9
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?» 10 Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? 11 In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 13 Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. 14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

Proiezione

In sala si spengono le luci, il film inizia. Gli spettatori sono tutti davanti allo schermo e gli occhi di tutti sono lì su quella luce che inizia a dare forma e colore alla tela dello schermo. Gli spettatori sono tutti davanti allo schermo e le immagini creano emozioni, pianto, ansia, risate, applausi, tristezza e gioia. Passano le ore e le azioni si susseguono, incalzano i dialoghi e i colpi di scena, gli spettatori si agitano, si preoccupano, si entusiasmano, prendono le parti, si immedesimano. Ma, dietro e dentro, cosa succede? Dietro dove, dentro dove? Dietro lo schermo e dentro lo schermo, cosa succede? Nulla, assolutamente nulla. Dietro e dentro lo schermo, dove si sta proiettando il film, non c’è nulla, non sta accadendo nulla di ciò che si vede nello schermo, nulla, assolutamente nulla. È una proiezione.
Così è nelle nostre vite, tutto sembra vero. Lacrime, sorrisi, emozioni, paura, terrore, tremori, gioia, scossoni, attese, sogni, condivisioni, progetti, patti, scelte, giudizi, principi, precetti, religioni, morali, onore, senso del dovere, proclami, costituzioni, sistemi politici ed economici, tutto sembra vero, ma di vero non c’è nulla. È tutto, solo, unicamente e sempre una proiezione del nostro ego e della nostra ambizione. È tutto una proiezione del nostro ego arrabbiato e ribelle, e Satana, dopo averci ispirato il copione, non fa altro che girare, girare la manovella della macchina da proiezione in modo tale che il film non si fermi, continui, continui nella mente e negli schermi che gli uomini si sono costruiti. Dietro lo schermo di questa gigantesca proiezione cosa c’è di vero, di reale, di vivo? Nulla. Non c’è nulla. La gente non sta vivendo realmente, sta recitando una parte e nemmeno quella che le piace di più. Tutto è una proiezione. È una proiezione il modo di divertirsi. Come spiegare altrimenti milioni di persone che pagano a peso d’oro qualcun altro per vederlo giocare? È una proiezione il sistema politico, cerimoniale del potere a favore dei ricchi e dei potenti della terra. Come spiegare altrimenti che mai nessuna costituzione ha avuto il potere e la forza di evitare una guerra? È una proiezione il sistema economico finanziario, è tutto finto, pilotato, secondo un copione che non prevede mai, assolutamente mai qualche vantaggio reale a favore dei piccoli e dei poveri. Come spiegare altrimenti che c’è un uomo che muore di fame ogni manciata di secondi? È una proiezione il sistema delle religioni, affamato di adepti e prestigio, che non migliora in nessun modo la vita dell’uomo, a parte aumentare insieme al devozionismo popolare i sensi di colpa, il terrore di Dio, la paura dell’ignoto, la dipendenza e l’ignoranza. Come spiegare altrimenti migliaia di anni di continue guerre e devastanti conflitti tra le religioni, con milioni di morti? Come spiegare altrimenti che le religioni sono sempre in perenne stato di separazione tra loro e con il mondo? È una proiezione la gerarchia dei signori del tempio del tempo di Gesù, che decide di uccidere Gesù, il Figlio di Dio, in nome delle leggi della sua religione, leggi e religione rivelate da Dio stesso. Come spiegare tutto questo se non ammettendo che è tutto finto, è tutto una proiezione della nostra ambizione e sete di dominio, proiezione dell’ego?
Come fermare questa devastante situazione che sta rendendo inutile e inutilizzabile la vita dell’uomo? C’è un solo modo, semplice ed efficacissimo. Smettere di guardare sullo schermo, questo è il segreto. Voltare lo sguardo interiore e guardare dalla parte dove c’è la realtà, dove c’è ciò che è vero. Se nessuno guarda più lo schermo, perde senso il film, il copione e perfino chi gira la manovella. Come fare per smettere di guardare il film del nostro nulla e della nostra nullificazione? Prima di tutto è necessario accendere la luce in sala. Aumentare, attraverso l’ispirazione e la luce del Paraclito Spirito, la conoscenza e la condivisione della conoscenza, per diventare più consapevoli di come ci stanno imbrogliando e falsificando la vita. Poi è indispensabile affidarsi a Dio, al Dio vero, quello che ci parla e canta nel cuore, per chiedere la forza di non reagire a tanto imbroglio con la violenza e nuovi conflitti, per chiedere la forza invincibile dell’amore per fare il bene, non per combattere il male. Dopo aver distolto lo sguardo dalle proiezioni accattivanti del regista Maligno, c’è da imparare a lanciare lo sguardo a Colui che è stato innalzato, a Colui che è sceso dal cielo fino a questa terra per risvegliare il cuore e lo sguardo dello spirito. Credere in Gesù significa guardare a lui e a nient’altro che a lui, perché lui e lui solo è il vero Maestro e Signore. Come esserne certi? Come essere sicuri che anche Lui non sia una proiezione, una nostra proiezione? Semplice. Avremmo mai potuto scagliarci contro di Lui in modo così violento e determinato, se fosse stata una nostra proiezione? Come spiegare altrimenti l’odio con cui è stato disprezzato, la violenza con cui è stato eliminato dalla terra allora, e continua a esserlo ora? Come spiegare con quanta superficialità è sempre stato trattato dalla storia e da questa generazione, sia da parte di chi dice di credergli sia da parte di chi lo disprezza? Lui non è certamente una proiezione del nostro ego e della nostra vanità e avidità, è sicuro, proprio perché quello che ha detto, come l’ha detto, come ha vissuto e come ha accettato di morire per noi ha messo, e continua a mettere in terribile difficoltà, il nostro ego. Come si può altrimenti spiegare che sia chi dice di credere in lui sia chi dice di non credere in lui vive esattamente allo stesso modo? Gesù non è una proiezione dell’uomo e dell’ego, è sicuro, per questo è scomodo, inaccettabile, imbarazzante, sgradito. Per questo Gesù afferma con forza e risolutezza: Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.