Questa sezione presenta quotidianamente il Vangelo del Giorno accompagnato da una riflessione, insieme all'antifona e al Salmo corrispondente, che in alcuni particolari periodi dell’anno liturgico potranno essere musicati e cantati. Ogni giorno potrai vivere la Parola, leggerne il commento e scaricare tutto in formato PDF dalla sezione sinistra del sito.

Lunedì 20 Aprile 2020

2a settimana di Pasqua

Parola del giorno
Atti degli Apostoli 4,23-31; Salmo 2,1-9; Vangelo di Giovanni 3,1-8

Salmo 2,1-9

Beato chi si rifugia in te, Signore.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

1 Perché le genti sono in tumulto
e i popoli cospirano invano?
2
Insorgono i re della terra
e i prìncipi congiurano insieme
contro il Signore e il suo consacrato:
3
«Spezziamo le loro catene,
gettiamo via da noi il loro giogo!»

4 Ride colui che sta nei cieli,
il Signore si fa beffe di loro.
5
Egli parla nella sua ira,
li spaventa con la sua collera:
6
«Io stesso ho stabilito il mio sovrano
sul Sion, mia santa montagna».

7 Voglio annunciare il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
8
Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane.
9
Le spezzerai con scettro di ferro,
come vaso di argilla le frantumerai».

Vangelo di Giovanni 3,1-8

1 Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. 2 Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». 3 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». 
4 Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?» 5 Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. 7 Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Rinascere

La nostra mente, assoggettata dalle situazioni, insanguinata dalle ferite inferte e ricevute, schiacciata dalle umiliazioni, non conosce altra strada per rispondere alla vita, che porsi in stato di sfida, di rivolta.
La mente, quando è in stato di sfida, si mette indispensabilmente, come unica via di fuga, degli obiettivi che non sono i divini desideri scritti dallo Spirito nel cuore dello spirito, ma i desideri della carne, obiettivi e scopi adatti ad armare tutta la persona per la sfida, a corazzarla per la rivolta. Per fare degli esempi: il vero e reale benessere di tutti è un desiderio dello Spirito, ma il benessere solo per se stessi è uno scopo della carne; la condivisione è un desiderio dello Spirito, l’ambizione è un desiderio della carne.
I desideri della carne nascono esclusivamente a causa delle sfide e delle rivolte interiori e, per questo, sono intrisi di competizione, conflitto, aggressività e fanatismo. Quando la mente in stato di sfida crea un desiderio, un desiderio della carne, all’istante scaturisce dalla mente un percorso prestabilito, un ponte ideale potentissimo, che corre dritto fino allo scopo, fino al raggiungimento dell’obiettivo. Da quel momento, tutto ciò che vivremo e sperimenteremo nella vita, imprevisti, desideri, relazioni, rapporti, progetti, scelte, non avrà altro senso che il raggiungimento dell’obiettivo e tutto, proprio tutto, sarà interpretato o come un ostacolo rispetto a esso o come un’opportunità. In questo stato mentale, la vita, nella sua unità meravigliosa e nelle sue infinite possibili ispirazioni, sparisce, il tempo si piega miseramente tra passato e futuro, cancellando la potenza e la realtà del presente e, insieme, le individuali potenzialità e i doni di ciascuno. Se infatti essi agevolano l’obiettivo sono considerati fortune, se invece non aiutano a raggiungere l’obiettivo sono considerati sfortune, difetti. In questo stato mentale anche Dio, se corrisponde ai nostri scopi, non è altro che un eventuale potenziale da sfruttare, altrimenti diventa il colpevole assoluto di ogni ostacolo, colui che s’interpone tra noi e il nostro scopo.
Rispetto alla linea costruita tra la mente e il raggiungimento dello scopo, non ha nemmeno più senso considerare che nella vita ci siano delle realtà vitali o mortali per tutti e per la vita stessa dell’uomo e della natura. Ogni uomo infatti, in ciascun frangente, decide ciò che è un ostacolo, e dunque da colpire come nemico, oppure ciò che è un’opportunità, da rivestire quindi di ogni sacralità e moralità.
È questo processo mentale che crea la separazione tra gli individui, i gruppi e i popoli, che impedisce la più elementare forma di dialogo, reciprocità, condivisione.
Se in questo stato di sfida un uomo pone, come primo obiettivo della sua vita, guadagnare denaro, ecco che, in nome di questo obiettivo e della sua linea mentale, tutto, ma proprio tutto quello che incontrerà sul suo cammino, verrà interpretato come ostacolo-nemico se impedisce o rallenta il conseguimento del suo obiettivo, o sarà accettato e ricercato come opportunità-vantaggio se ritenuto conveniente per accelerarne il conseguimento. È ovvio che tutte le capacità mentali e tutte le risorse personali di questo individuo saranno completamente dedicate e concentrate nell’obiettivo: è questo il processo che rende separata, stupida, fanatica e inutilizzabile la mente dell’uomo. In questo stato mentale l’emozione che fa da totale padrona nella vita è la paura. Paura che, se scoppia dentro, si chiama rabbia e, quando cova nel segreto, si chiama depressione. Paura che, se non ci si accorge di viverla, si chiama indifferenza e, quando si fa finta di non provarla, si chiama ipocrisia. Paura che, se diventa l’unico stile di vita conosciuto, si chiama miseria, quando viene coccolata e ti offre un sottile piacere, si chiama vendetta e quando la trattieni dentro, come cosa giusta e giustificabile perché hai ragione, si chiama malattia. Paura che, quando scegli come unica opzione di vita, si chiama morte. Gesù insiste e spiega con precisione a Nicodemo che tutto il gioco della vita su questa terra, il senso stesso dell’esistenza umana, è rinascere, rinascere dall’alto, rinascere dal vento dello Spirito. È indispensabile rinascere, dice Gesù a questo buon vecchio fariseo, ma Nicodemo, pur nella sua disponibilità a comprendere, non capisce, non coglie, anzi fraintende e infatti chiede: Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere? Gesù non parla di una rinascita dal grembo, ma dallo Spirito, dal vento inafferrabile dello Spirito Paraclito.
Ma cosa significa? Rinascere è decidere dentro di sé, per amore di Dio, di uscire definitivamente dallo stato di sfida e, per fiducia totale in Dio amore, mollare lo stato di rivolta. Solo allora la vita può rinascere e lo Spirito Paraclito può guidare l’uomo verso i desideri della vera pace e felicità.
Anche i desideri dello spirito, ispirati dallo Spirito Paraclito, creano una via interiore. Sulla via che si stabilisce tra noi e il raggiungimento del desiderio dello spirito si crea una strada, una strada dove alcune realtà sono di ostacolo e altre sono opportunità; così è nella parabola evangelica dove si spiega come la scoperta di un tesoro in un campo determini assolutamente tutte le scelte successive dello scopritore, che vuole portarsi a casa il suo tesoro.
La differenza assoluta tra i desideri della carne e quelli dello spirito sta nel fatto che, secondo la carne, ostacoli e opportunità, ciò che è vitale e mortale viene stabilito arbitrariamente e falsamente secondo convenienze e vantaggi personali, anche contro ciò che Dio stesso ha già stabilito essere vitale e mortale.
Nella via dello spirito qualsiasi desiderio del cuore non nascerà mai dallo stato di sfida e di rivolta, ma dall’ispirazione divina che ha come obiettivo la vera felicità dell’uomo. Nella via dello spirito il raggiungimento del tesoro non potrà mai essere perseguito contro le leggi dell’amore e della pace, del vero benessere per tutti gli uomini.