È notte. Pietro prende l’iniziativa, gli altri sulla sua parola lo seguono, ma seguono una parola vuota, un’iniziativa nulla, la pesca è totalmente infruttuosa. Quando l’alba sorge, arriva Gesù, anzi, quando Gesù arriva, la notte si scioglie al sole. La sua ispirazione, da Risorto, è, prima di tutto, insegnare ai suoi a imparare a sentire la fame, è rendere evidente come, senza di Lui, la pesca è nulla, la tavola della vita senza cibo e la tavola della spiritualità senza festa. La fame rimane, il cuore è freddo di delusione.
Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete, dice il Maestro, indicando, con la parte destra della barca, un modo nuovo, inatteso, inedito, imprevedibile di fare le cose, il modo dello Spirito Paraclito. Non si pesca sulla parola di Pietro, ma sulla Parola di Gesù, il Signore, non si riempiono le reti su iniziativa di Pietro, ma su iniziativa di Gesù, il Signore. Pietro non è nemmeno il primo a riconoscere il Signore sulla riva, ma è senz’altro il primo che si getta in mare verso di Lui, senza pensarci, così com’è, mezzo nudo, povero, dubbioso, intristito, ma ancora caldo dentro e vibrante come un innamorato imperfetto, ed è colui che risale in barca e, con tutta la sua forza, trascina a riva la rete strapiena di ogni tipo di pesci. L’autorità di Pietro viene dallo Spirito e deriva da quel tuffo in acqua verso Gesù, quel Gesù che nemmeno era riuscito a riconoscere ma che non vede l’ora di riabbracciare.
In questo faticoso, millenario, meraviglioso compito di trascinare sulle rive del regno di Dio ogni tipo di umanità, Pietro non sarà sempre il primo a riconoscere il Signore e le novità dello Spirito, ma sarà sempre comunque pronto a gettarsi in mare incontro al Signore e a pescare figli di Dio in ogni angolo della storia e della terra. E la rete, la rete della chiesa non si squarcerà, non si squarcerà. È con questa chiesa, con questa umanità, così imperfetta ma anche così innamorata, che Gesù vuole fare festa, tutta la festa possibile.